Arte sacra e intelligenza artificiale. Un accostamento che può suonare ossimorico. Cosa c’è di sacro in calcoli dinamici e algoritmi, e cosa di tecnologico nell’espressione artistica del Divino? Apparentemente non c’è alcuna correlazione.
Eppure c’è chi ha provato a dare risposta a queste domande, o meglio, una sua interpretazione. E lo ha fatto attraverso una mostra. Il titolo è Decalogo. Arte sacra e intelligenza artificiale ed è composta da dieci tele ispirate ai Comandamenti realizzate da Fabrizio Spadini, artista contemporaneo di origine milanese, e da altre venti raffiguranti storie sacre senza interconnessioni. Curata da Marco Violi, alla guida del museo diocesano di Imola che la promuove, si svilupperà nelle sale dell’ala est del museo (con una sorta di introduzione già nella sala grande), dove rimarrà esposta dal 29 novembre – l’inaugurazione è in programma alle 17.30 – al 2 febbraio 2025.
«Questa mostra nasce dall’intento di mettere in relazione l’immaginario visivo della tradizione dell’arte sacra con l’esigenza di riflettere su concetti astratti che riguardano i meccanismi che regolano, e regoleranno, la vita dell’uomo e il funzionamento dell’intelligenza artificiale – spiega l’artista nell’intervista al nostro settimanale (lo trovate qui) -. Per questo ho scelto di ispirarmi ai dieci comandamenti dell’Antico Testamento, immaginando però come questi potrebbero essere funzionali ai moderni sistemi e macchine frutto dell’IA».
La mostra sarà visitabile negli orari di apertura del museo diocesano di Imola (piazza Duomo, palazzo vescovile):
– Martedì e giovedì 9-12 e 14-17
– Mercoledì 9-12
– Sabato 10-13 e 15-19
– Domenica 15-19
Aperture straordinarie
8 e 26 dicembre 15-19
6 gennaio 15-19
Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio
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