La Giornata mondiale del poveri in Diocesi di Imola «è stata, come nell’intenzione, un momento di festa insieme, durante il quale si sono incontrati e mescolati assistiti e operatori della carità, conoscendosi e riconoscendosi nei vari momenti previsti dalla festa».
Nelle parole di Bruno Timoncini, vicedirettore della Caritas diocesana di Imola, si legge ciò che sono stati i momenti di festa organizzati a Imola.
Sabato il pranzo presso la mensa dedicata alla memoria del professor Buscaroli, in collaborazione con i Lavoratori Cristiani Imolesi che da anni gestiscono la mensa sociale. Un pranzo partecipato e gioioso con la presenza sia delle persone accompagnate dalla Caritas diocesana che di amici e autorità.
Domenica pomeriggio, presso il convento dei Cappuccini di Imola, la Festa Insieme tra musica, giochi, canti e testimonianze dei volontari. I momenti sono stati scanditi dalla lettura del messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale dei poveri e dalle note dei gruppi Arte Migrante, nato in seno all’Istituto Santa Caterina, e I Cappelli di mio nonno. Alla chitarra anche il vescovo Mosciatti.
La Festa Insieme è stata anche l’occasione per presentare la cena solidale organizzata da App&Down nella serata della Vigilia di Natale nell’ambito di Natale Zero Pare. Da alcuni anni, la sera del 24 dicembre, viene infatti organizzata una cena a cui possono partecipare gli invitati di Caritas diocesana, Croce rossa italiana e Fondazione Santa Caterina.
«Se dovessi utilizzare parole per questo pomeriggio trascorso insieme, direi serenità ed allegria – commenta Timoncini -. Importante anche il momento di preghiera finale, con la messa concelebrata dal Vescovo, che ci ha riportato al tema della giornata “La preghiera del povero sale fino a Dio”».
È stato un pomeriggio di festa e riflessione, occasione anche per ringraziare tutti gli operatori delle Caritas parrocchiali. Anche l’assessora al Welfare del Comune di Imola, Daniela Spadoni, ha voluto partecipare alla festa e ha riconosciuto il ruolo della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali, che ha definito «sentinelle del territorio».
© Riproduzione riservata