La corsa finale, l’ultimo miglio, lo sprint verso il traguardo più ambito: la presidenza della regione Emilia-Romagna. Poi il silenzio elettorale – sempre che venga rispettato – e il verdetto delle urne. Quattro candidati (Michele de Pascale, Federico Serra, Luca Teodori, Elena Ugolini) si contendono la poltrona di governatore alle regionali del 17-18 novembre. Accanto a loro 547 aspiranti consiglieri (nel 2020 erano 739) e 11 liste (quattro anni fa erano 17) che andranno a comporre la nuova assemblea regionale: 50 le poltrone disponibili, compresa quella del presidente eletto, assegnate con criterio proporzionale (40) e con quota maggioritaria (9) dalla complessa legge elettorale.
Gli orari e i seggi
Nei 330 comuni dell’Emilia-Romagna le 4.529 sezioni elettorali (206 nel nostro territorio) resteranno aperte domenica 17 dalle 7 alle 23 e lunedì 18 dalle 7 alle 15. Le operazioni di scrutinio inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi.
Chi vota
Sono chiamati al voto 3.580.529 elettori: 1.831.650 donne e 1.748.879 uomini. Nella diocesi e nel circondario di Imola gli aventi diritto sono 171.050 suddivisi in 19 comuni. 105.192 nell’Imolese: 2.537 a Borgo Tossignano, 2.695 a Casalfiumanese, 1.005 a Castel del Rio, 3.608 a Castel Guelfo, 17.020 a Castel San Pietro, 5.320 a Dozza, 55.837 a Imola, 13.592 a Medicina, 3.528 a Mordano. 48.679 nella Bassa Romagna: 1.807 a Bagnara, 7.392 a Conselice, 6.056 a Cotignola, 25.656 a Lugo, 7.768 a Massa Lombarda. 17.179 nella Romagna Faentina: 2.043 a Casola Valsenio, 7.248 a Castel Bolognese, 4.537 a Riolo Terme, 3.351 a Solarolo.
Dodici seggi per il nostro territorio
Per la Città metropolitana di Bologna i seggi attribuiti sono nove, tre per la provincia di Ravenna.
I candidati del circondario imolese al collegio di Bologna sono sette per sei liste: Cristina Baldazzi e Laura Mingozzi (Rete Civica per Elena Ugolini), Fabrizio Castellari (Pd), Daniele Marchetti (Lega), Mara Mucci (Futura-Riformisti), Filippo Samachini (Avs), Nicolas Vacchi (FdI). Castellari, Mucci e Samachini sosterranno la coalizione di centrosinistra per de Pascale. Baldazzi, Marchetti, Mingozzi e Vacchi quella di centrodestra per Ugolini.
Nel Faentino e nella Bassa Romagna, invece, i candidati al collegio di Ravenna sono dieci per otto liste: Stefano Bertozzi e Desy Maia (Fdi), Roberta Bravi (Lega), Antonella Brini (Fi), Mirko De Carli (Popolo della famiglia-Lega), Riccardo Francone (Civici con de Pascale), Maria Pia Galletti (Avs), Giovanni Cappelli (Emilia Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro), Eleonora Proni (Pd), Cristina Tassinari (Rete civica). Francone, Galletti e Proni a sostegno di de Pascale. Bertozzi, Maia, Bravi, Brini, De Carli e Tassinari a sostegno di Ugolini. Cappelli a sostegno di Serra.
Come si vota
È necessario presentarsi ai seggi muniti di tessera elettorale – chi l’avesse smarrita può rivolgersi agli uffici elettorali del proprio comune, aperti anche nei giorni del voto – e di carta d’identità. La scheda elettorale (di colore verde) riporta i candidati alla presidenza e le liste a loro collegate. Nel caso di Luca Teodori la lista a sostegno non è presente nella circoscrizione di Ravenna (è comunque possibile votarlo). Ogni cittadino può esprimere fino a due preferenze, purché di genere diverso (uomo e donna). È ammesso il voto disgiunto, ovvero il voto per un candidato presidente e per una lista a lui non collegata. Ma è anche possibile esprimere solo la preferenza al candidato presidente o, in alternativa, al singolo consigliere o ai due consiglieri. In quest’ultimo caso si intende espresso anche il voto alla lista e al presidente. Viene eletto presidente il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti.
Le liste
Sono 11, ma non tutti presenti nelle nove circoscrizioni (che corrispondono alle province). Cinque sostengono Michele de Pascale (Pd, Avs, Futura-Riformisti, M5s, Civici con de Pascale), quattro Elena Ugolini (FdI, Fi, Lega, Rete Civica per Elena Ugolini), una F ederico Serra (Emilia Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro), una Luca Teodori (Lealtà coerenza verità).
L’articolo 11 della legge regionale 21/2014 stabilisce che «non sono assegnati seggi alle liste il cui gruppo non abbia superato (su scala regionale) il 3% dei voti validi, se non collegato a un candidato presidente che ha ottenuto almeno il 5% dei voti».
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