Un sistema di aziende “apri e chiudi” per cercare di evadere il fisco. A finire nei guai, dopo i controlli della guardia di finanza di Imola, due imprese situate nel territorio del Nuovo Circondario Imolese, risultate di proprietà di un cittadino di nazionalità cinese.
Nello specifico, le Fiamme Gialle della Compagnia di Imola hanno scoperto tramite controlli sulle banche dati e indagini che l’imprenditore, nell’ambito dell’attività d’impresa consistente nel confezionamento di abiti, «pur di sottrarsi alle procedure della crisi d’impresa e dell’insolvenza, avrebbe pagato tutti i fornitori aziendali ad eccezione del fisco, nei confronti del quale ha accumulato debiti per oltre 500 mila euro» spiegano le Fiamme Gialle imolesi.
L’imprenditore cinese avrebbe poi “svuotato” l’azienda cedendo i macchinari ad una società di nuova costituzione intestata alla suocera, rimanendone comunque l’amministratore di fatto e svolgendo l’attività all’interno dei medesimi locali, con gli stessi dipendenti, clienti e fornitori.
Il titolare effettivo e la sua prestanome sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Bologna per sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, che prevede fino a 6 anni di reclusione. Successivamente i militari hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo (emesso dall’autorità giudiziaria) finalizzato alla confisca di 315 mila 169 euro. In tal senso sono stati sequestrati preventivamente trentasette macchinari per la cucitura degli abiti, un veicolo commerciale e tre conti correnti.
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