Una lite scaturita nel pomeriggio durante una partita di calcio giovanile, altri due episodi scoppiati nella notte tra gruppi di ragazzi.
Sabato 31 agosto è stata una giornata da dimenticare per Bagnara di Romagna, terminata con un ragazzo minorenne che si è recato in caserma con i genitori per denunciare di essere stato malmenato da un altro gruppo di ragazzi.
Tutto sembra essere iniziato nel pomeriggio, con la partita tra le squadre juniores della Placci Bubano e il Frugesport di Massa Lombarda, squadre in cui militano anche ragazzi di Bagnara. Gli animi si sarebbero accesi tra due ragazzi in campo, per poi proseguire sulle tribune.
E nemmeno per questioni calcistiche, come hanno sottolineato i responsabili delle due squadre coinvolte. Alla base ci sarebbero infatti vecchie ruggini tra due dei giocatori. Alla violenza verbale avrebbe fatto seguito quella fisica, tanto che un genitore sarebbe rimasto ferito. Sui contorni della vicenda tuttavia continuano gli accertamenti da parte dei carabinieri.
Quando questa brutta pagina sembrava chiusa, altre due liti sono deflagrate nella tranquillità della serata nel piccolo borgo romagnolo. Poco prima della mezzanotte, una signora residente in zona via Mascagni ha chiamato il 112 per segnalare una lite con urla e botte tra alcuni giovani in un parco. Quando però i carabinieri di Faenza (a cui fa riferimento il territorio di Bagnara) sono arrivati sul posto hanno trovato solo alcuni ragazzi seduti, senza ravvisare tracce di feriti o situazioni d’emergenza.
Un copione che si è ripetuto anche un paio d’ore più tardi, stavolta nei pressi di via Fossette.
È stato durante queste schermaglie che sarebbe rimasto ferito un ragazzo, che però non sarebbe tra quelli coinvolti nella lite in campo. Due episodi insoliti per una zona tranquilla come Bagnara, su cui indagano i carabinieri, che sembrano assumere i contorni di un regolamento di conti dopo quanto accaduto nel pomeriggio.
Il tema è stato portato all’attenzione della cittadinanza anche dal sindaco Galli, che ha diffuso via social un appello a denunciare o rendere la propria testimonianza sull’accaduto.
«Si tratta di fatti preoccupanti, soprattutto in una comunità tranquilla come Bagnara. Bisogna parlarne, certo, ma senza esagerare – spiega il primo cittadino bagnarese -. Il mio invito era a denunciare l’accaduto, a parlarne, come poi effettivamente è successo. La cultura della legalità parte da qui, dal non essere omertosi e girarsi dall’altra parte».
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