Ad aprile un centinaio di sacerdoti stranieri, risiedenti in Emilia Romagna, si sono dati appuntamento al convento dei frati cappuccini di Imola per una giornata di dialogo e confronto. Da quella giornata era emersa una sostanziale certezza: il servizio dei sacerdoti fidei donum nelle nostre parrocchie è una ricchezza di cui ciascuno deve essere consapevole. Da quell’invito, allora, vogliamo ripartire per raccontare le storie di sacerdoti e religiosi stranieri che si sono stabiliti ormai da tempo nelle comunità della diocesi di Imola.
In questa quinta puntata la parola a don Lèopold Nsabiyumval, in servizio nella parrocchia di San Giovanni Nuovo e in aiuto per la messa a Valverde. Don Lèopold è giunto tre anni fa a Imola dal Burundi. Secondo di otto tra fratelli e sorelle, è nato a Burambi nel 1978 e ha maturato la sua vocazione nel seminario minore di Buta, testimone della terribile strage del 30 aprile 1997, quando i miliziani Hutu entrarono all’alba nell’edificio uccidendo 40 seminaristi e altre 4 persone.
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