Con l’obiettivo di alleggerire il pronto soccorso, spesso sovraffollato e con tempi di attesa lunghi, è entrato in funzione il 17 giugno anche a Lugo il Cau, centro di assistenza e urgenza, negli spazi al piano terra del padiglione C dell’ospedale Umberto I. Attivo sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, vedrà la presenza di un medico e un infermiere, che si occuperanno di tutti quei pazienti con sintomi non gravi che necessitano però di una risposta immediata. Nelle ore notturne rimarrà attiva la guardia medica. Il Cau di Lugo è stato inaugurato stamattina, 19 giugno, alla presenza delle autorità, dei vertici dell’Ausl Romagna e di don Leonardo Poli che ha impartito la benedizione. Si aggiunge, sul territorio, a quelli di Ravenna e Faenza attivati dall’Ausl Romagna su impulso della Regione Emilia-Romagna.
La sistemazione del Cau negli spazi del padiglione C, che sono stati ristrutturati e rinnovati, è temporanea. Nel 2026, infatti, verrà spostato dietro la stazione, nell’area dell’ex acetificio. Accanto alla palazzina che ospita il Conad e altre attività commerciali, l’Ausl Romagna costruirà un secondo edificio, dove troverà posto, oltre al Cau, anche la casa della comunità. Il progetto esecutivo è completo e i lavori, per un costo complessivo di circa 2,3 milioni di euro, dovrebbero terminare a fine 2025, con l’obiettivo di attivare la struttura entro il primo semestre 2026.
Come funziona il Cau?
Nella struttura lavoreranno medici di continuità assistenziale ed infermieri (questi ultimi inseriti nell’organico di pronto soccorso), adeguatamente formati, pronti ad accogliere e assistere pazienti con problemi urgenti a bassa complessità (piccole ferite, traumi lievi, cefalee, febbre, ecc). Ovvero problemi di salute urgenti ma non gravi, situazioni che al pronto soccorso sarebbero identificate con un codice di priorità bianco o verde.
Il cittadino che accede al Cau, verrà accolto dall’infermiere che procederà con l’intervista per inquadrare il bisogno sanitario, a cui seguirà la visita medica ed eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici. Il medico del Cau potrà poi valutare e se necessario, prescrivere, prestazioni specialistiche a completamento diagnostico. L’esito del percorso clinico-assistenziale eseguito presso il Cau è disponibile sul Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino.
Quali sintomi? Risponde l’Ausl
In occasione dell’apertura, l’Ausl ha stilato un elenco di sintomi «per i quali rivolgersi al Cau, invece che recarsi impropriamente al pronto soccorso». Ovvero: mal di testa, cefalea, emicrania lieve-moderata; disturbi della vista; occhio rosso con secrezioni, congiuntivite; dolore all’occhio; trauma occhio senza disturbi della vista; irritazione da lenti a contatto; riduzione dell’udito, tappo di cerume; dolore orecchio; corpo estraneo orecchio; dolore alle articolazioni; contrattura muscolare; mal di schiena, lombalgia; diarrea (senza sangue); disturbi anali; dolore addominale (con dolore lieve-moderato); nausea e/o vomito ripetuto; dolore fianco (tipo coliche renali); bruciore e difficoltà a urinare; ostruzione o sostituzione di catetere vescicale; sangue al naso; mal di denti; problemi post-estrazione dentaria; agitazione in stato ansioso già conosciuto; torcicollo; febbre; tosse, raffreddore, mal di gola; medicazioni e rimozioni punti; piccole ferite; prurito, arrossamento o tumefazione della cute; punture di insetto, morso di animale; traumi lievi (piede, caviglia, ginocchia, gomito, polso, mano); ustioni minori e solari; variazione glicemia; variazione pressione arteriosa.
Per patologie gravi quali dolori toracici, difficoltà respiratorie, cefalee inusuali, dolori addominali di grado elevato è sempre necessario telefonare al 118. Se una persona si presenta al Cau per un malessere grave specifico, come ad esempio dolore al petto o grave difficoltà respiratoria, viene attivato immediatamente il 118 per il trasferimento in ospedale.
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