Dopo più di un anno e mezzo dall’aggressione di viale Carducci, finisce in carcere in attesa del processo. Nei giorni scorsi il personale del commissariato di Imola ha dato esecuzione a un provvedimento di custodia cautelare in carcere destinato a un cittadino marocchino classe 1995.
L’uomo, ad oggi non più residente a Imola, è ritenuto il responsabile dell’aggressione ad un connazionale, ferito al collo con un flessibile portatile al termine di una discussione relativa a una bicicletta. L’episodio risale al 6 settembre 2022, teatro dell’aggressione la pensilina dell’autobus di viale Carducci. Il 29enne era stato individuato dalla polizia grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che non hanno inquadrato direttamente il ferimento ma i dintorni nei momenti precedenti e successivi all’aggressione.
Quando gli agenti di via Mazzini si erano presentati all’uscio del sospettato, lo avevano trovato con indosso ancora gli stessi abiti ripresi dalle telecamere di sorveglianza. Il ferito, un marocchino allora 38enne, era stato accompagnato da alcuni conoscenti in ospedale con una vistosa ferita al collo per cui aveva ricevuto una prognosi di 25 giorni. Una tragedia sfiorata.
All’epoca il 29enne era stato denunciato per tentato omicidio. In seguito all’appello cautelare presentato dal pubblico ministero, la misura cautelare è diventata esecutiva il 3 maggio scorso ed è stata eseguita dal commissariato che ha rintracciato il 29enne nei pressi dell’abitazione della moglie e della figlia.
In seguito a quell’aggressione era stata emessa l’ordinanza anti-degrado che vietava il consumo di alcolici in determinate aree della città, poi estesa anche ad altre zone del centro storico di Imola.
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