È finito in carcere il 27enne marocchino, disoccupato e senza fissa dimora, arrestato dai carabinieri di Imola dopo un lungo inseguimento a bordo di un’auto rubata iniziato a Molinella e finito sotto l’orologio in centro.
L’ordinanza di applicazione della misura cautelare è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari di Bologna a tre mesi da quell’episodio ancora ben impresso nella mente di chi vi ha assistito.
Oltre ai reati di furto e resistenza a pubblico ufficiale, il 27enne era stato ritenuto responsabile di due rapine ai danni di due automobiliste a Castel San Pietro e Castel Guelfo: armato di una pistola finta avrebbe costretto le due donne a consegnargli la macchina.
«Durante le indagini – ricostruiscono dall’Arma -, era emerso che un’ora prima della rapina a Castel San Pietro un automobilista in transito aveva visto un giovane con una pistola inserita nei pantaloni, riprendersi da un incidente stradale che aveva avuto da solo guidando uno scooter in via San Biagio, una strada adiacente a quella in cui si sarebbe verificata la prima rapina ai danni della donna».
Gli accertamenti sullo scooter consentivano di appurare che era stato rubato due giorni prima (il 6 settembre) a Bologna a un 39enne pakistano.
In sede d’individuazione fotografica, il derubato avrebbe riconosciuto nel 27enne marocchino il presunto autore del furto del suo motociclo.
Dopo tre mesi il gip ha accolto la richiesta di applicazione di misura cautelare in carcere della Procura, sulla base delle indagini svolte dai carabinieri. Nella mattina del 9 dicembre i militari del nucleo operativo radiomobile di Imola hanno notificato gli atti giudiziari al 27enne marocchino, che già si trovava in carcere a Parma.
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