Due giovani residenti nel bolognese sono stati arrestati venerdì scorso dalle volanti del commissariato di polizia di Imola con l’accusa di furto aggravato in concorso e denunciati per ricettazione.
I due, lui classe 1994 italiano residente a Ozzano, lei classe 1989 albanese residente a Valsamoggia, si sarebbero infatti introdotti nell’abitazione di una 93enne nelle campagne di Pontesanto in cerca di qualcosa da rubare. Solo il pronto intervento di una volante, avvertita da un negoziante del posto insospettito dal loro comportamento, ha permesso di bloccarli e arrestarli.
I fatti risalgono a venerdì 13 ottobre, quando il commissariato di via Mazzini è stato contattato da un commerciante che segnalava la presenza di un’auto di colore grigio che si aggirava nella sua zona in modo sospetto. «Il testimone riferiva che prima di arrivare a casa della signora, l’auto si è fermata nei pressi del campo sportivo di Pontesanto dove un operaio stava eseguendo dei lavori – ricostruiscono dal commissariato -. Uno degli occupanti è sceso, scavalcando una recinzione e avvicinandosi al furgone dell’operaio, andandosene però a mani vuote». Il commerciante, in contatto telefonico costante con il commissariato, ha continuato a seguire l’auto sospetta fino alla casa di una signora di 93 anni residente in via Carpe.
«L’anziana in quel momento si trovava nel cortile ed è stata avvicinata dal ragazzo con la scusa di avere delle informazioni su una casa da comprare in zona» spiegano da via Mazzini. Mentre la signora era distratta, è scattato il furto: attraverso la finestra del bagno uno dei due è entrato in casa e ha rovistato in camera e nell’armadio per cercare qualcosa di valore.
I due sono però stati bloccati all’uscita della casa da una volante. Nella tasca dei pantaloni del 29enne gli agenti hanno trovato la chiave dell’armadio messo a soqquadro. Una prova piuttosto chiara.
Controllando le banche dati a disposizione delle forze dell’ordine, è emerso che il 29enne, cittadino italiano di origine sinti, aveva diversi precedenti per reati contro il patrimonio, mentre la ragazza albanese risultava incensurata. È quindi scattata la perquisizione nell’abitazione di Ozzano, dove gli agenti hanno trovato e sequestrato sei telefoni cellulari, guanti e mascherina, uno spray al peperoncino, forbici e tre orologi di marca, tra cui un Rolex Submariner.
Il 29enne inoltre era alla guida senza patente (perché sospesa) e senza assicurazione. Inoltre su di lui gravava un foglio di via obbligatorio dal Comune di Castel Guelfo, circostanza che gli è costata un’altra denuncia.
Sia il 29enne che la compagna sono stati arrestati e portati alla Dozza. Sabato 14 si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto per direttissima, il giudice ha disposto per la donna il rilascio in attesa del processo; il 29enne invece è stato sottoposto all’obbligo di presentazione all’autorità di polizia giudiziaria a giorni alterni (sempre in attesa del processo penale).
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