«Guardandomi attorno ho visto a pochi metri da un isolotto un bagnante che annaspava, non riusciva a gridare aiuto a causa dell’acqua che stava iniziando a bere, era molto pallido e non riusciva a tenere la testa fuori dall’acqua». Ilia Luparesi, bagnino imolese, si trovava in servizio per Spiagge Sicure al lago di Tenno (provincia di Trento) e solo grazie al suo provvidenziale intervento una tranquilla escursione non si è trasformata in tragedia per un bagnante di soli 20 anni, residente nel veronese. I fatti risalgono all’inizio di luglio 2023, ovvero quando il lago era molto affollato. «Attorno alle ore 13.15 a Tenno ho contattato il collega dell’altra postazione dicendogli che nella mia zona avevo molti attraversamenti pericolosi – ricorda Luparesi, che presta servizio nel salvataggio dal maggio 1998 -. Dalla spiaggia all’isolotto di Tenno c’era molta gente, quindi era meglio stare in acqua con il pattino di salvataggio. Dove ero io avevo una profondità minima di 5 o 6 metri e, nonostante l’ acqua appaia azzurra da fuori, la visuale sotto acqua è pari a zero».
È stato allora che Luparesi ha visto il ragazzo annaspare in difficoltà. «Vedendo la situazione, subito ho dato tre colpi di fischietto per avvisare anche il collega del pericolo e mi sono tuffato dal pattino – spiega Luparesi -. Il mio Spencer (l’iconico galleggiante arancio reso famoso dalla serie Baywatch, ndr) si era incastrato durante il tuffo e ho dovuto recuperare la persona in pericolo solo a nuoto. Ho raggiunto il ragazzo che annaspava e ansimava, faceva notevole fatica sia a parlare che a respirare. Quindi l’ho immobilizzato e riportato verso il pattino. In quei metri ha perso i sensi almeno due volte».
Una volta issato sul pattino di salvataggio, il 20enne residente a Isola della Scala ha ripreso i sensi. «Arrivato a riva ho avvisato il collega dell’altra postazione di avvisare il numero di emergenza e inviare il soccorso sanitario» prosegue l’addetto al salvataggio imolese.
«Poco dopo è arrivata l’ambulanza, mentre io e i sanitari stavamo tenendo sveglio il 20enne, monitorando le sue condizioni anche grazie all’attrezzatura e alle conoscenze apprese al corso livello base ITLS (International trauma life support) dell’associazione italiana formazione emergenza che ho frequentato».
Il ragazzo, una volta recuperate le forze, ha spiegato ai sanitari che era stato operato alla valvola tricuspide cardiaca e poco prima di entrare in acqua aveva mangiato, consentendo alla dottoressa presente di diagnosticargli una congestione. Il 20enne è stato quindi accompagnato in ospedale per accertamenti.
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