Dall’idea di trasformare un vecchio casolare di campagna in un’abitazione ultramoderna all’acquisto di un mulino del ‘500 da restaurare per far conoscere a tutti un mestiere scomparso nel tempo. Questo il bizzarro percorso intrapreso da Gian Pietro Vai, 50enne originario di Borgo Tossignano che sta coltivando il sogno di riportare ai vecchi splendori il mulino della Madonna, attraverso un restauro conservativo iniziato più di un anno fa e che è tuttora in corso.
Siamo nei pressi di Giugnola, versante di Castel del Rio, a pochi passi dal confine con la Toscana. Quello che si trova alla confluenza tra il rio Zafferino e il Sillaro, è uno dei mulini meglio conservati della zona, nonostante sia del 1570, come riporta un incisione in un portale in arenaria. Ad attirare la sua attenzione è stato un annuncio immobiliare in cui si precisava che il mulino è “difficilmente raggiungibile in inverno”. «Quella frase mi ha messo curiosità e così ho deciso di venire a vedere…»
La curiosa storia di questo mulino e della sua ristrutturazione è nel numero del nostro settimanale del 28 settembre. Troverete anche una zirudela romagnola che Paolo Vai, padre di Gian Piero, ha dedicato all’antico mulino che si prepara a rinascere!
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