Centinaia di telefonate, messaggi ed e-mail, tali da provocare nella ex moglie «uno stato di sofferenza morale della parte offesa», come riporta il giudice per le indagini preliminari che ha firmato l’ordinanza del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di un 52enne imolese indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi.
Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Bologna, su richiesta della Procura in seguito alle indagini dei carabinieri della compagnia di Imola. Indagini avviate di recente, quando l’ex compagna dell’indagato, una 55enne italiana, si è presentata in caserma per denunciarlo dopo che la convivenza tra i due, sposati nel 2003 e con un figlio, era divenuta insostenibile. La situazione era divenuta insostenibile «qualche settimana fa, quando il 52enne avrebbe iniziato a molestare la compagna con telefonate, messaggi ed e-mail (anche 100 volte al giorno) dal tenore minaccioso che hanno portato la donna a denunciare nuovamente il compagno – riferiscono i carabinieri -. La versione della donna è stata confermata dal figlio che avrebbe riferito come la madre fosse vittima di condotte oppressive e colpevolizzanti da parte del padre, il quale avrebbe posto in essere ogni tipo di violenza psicologica per umiliarla».
Una escalation che fa seguito ad alcuni episodi già avvenuti nel 2016, quando la convivenza tra i due si sarebbe complicata, tanto da spingere la donna ad allontanarsi da casa durante una lite domestica, sporgendo denuncia nei confronti del marito che però, al termine dell’iter processuale, era stato assolto.
Convocato in caserma dai carabinieri della stazione di Imola, il 52enne è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento.
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