Ascoltare la voce delle persone che hanno visto l’Appennino stravolto dalle frane, le proprie case allagate, la grande solidarietà dei volontari. È quanto ha fatto il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e segretario della Cei, lo scorso 1 luglio nella chiesa di San Petronio in Castel Bolognese, incontrando alcune persone che hanno vissuto sulla propria pelle i problemi legati all’alluvione e alle frane in tutte le zone della nostra diocesi. L’attenzione si è spostata su Castel Bolognese, Lugo e Spazzate Sassatelli, luoghi in cui moltissime persone sono state obbligate ad evacuare le proprie abitazioni, per poi ricevere l’aiuto di tanti volontari accorsi per sostenere i più bisognosi. Questi racconti hanno indotto a porsi una domanda su cosa sia il bisogno e come questo costruisca l’uomo.
Da tutte le testimonianze è emerso come inizialmente ci si sentisse smarriti, soli e abbandonati, ma si sia trovata presto la forza anche grazie alla solidarietà dei volontari, compaesani ed esterni.
Inoltre il cardinale Zuppi ha affermato, come le dimostrazioni di altruismo e solidarietà mostrate in questa circostanza siano l’essenza del messaggio evangelico e come questa esperienza ci possa insegnare ad avere coraggio sia nel chiedere sia nel dare aiuto, con la speranza che nessuno, neanche nelle “alluvioni” private, si senta solo.
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