La Regione riapre la discarica Tre Monti, seppure «limitatamente al terzo lotto già esistente e non utilizzato». La scelta, motiva la giunta di Aldo Moro, «ha l’obiettivo di dare una risposta rapida ed efficace alla situazione d’emergenza in cui versano il nostro e numerosi Comuni, tra i quali i più colpiti parte del Consorzio Con.Ami e Comuni limitrofi, come Forlì, Cesena e Budrio». Poco più di un mese fa il Governo aveva decretato l’innammissibilità dell’istanza di rimessione al Consiglio dei ministri relativa al procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di ampliamento della discarica.
Troppi rifiuti da smaltire dopo l’alluvione
Il motivo della riapertura, si legge in una nota dell’Amministrazione comunale di Imola, sta «nella situazione molto critica» provocata dall’alluvione. Alluvione che ha provocato «vittime e sfollati, isolato città e devastato migliaia di case». In più, «da qualche settimana, fra le gravi criticità che sta vivendo tutta la Romagna si è aggiunta quella dello smaltimento dei rifiuti prodotti dall’alluvione». Circa 150.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati urbani, in particolare materiali ingombranti (mobilio e attrezzature) a causa degli allagamenti in migliaia di case e aziende.
Ecco perché la Regione, dopo un «confronto preventivo» con la giunta imolese, Protezione civile, Arpae e Ausl, è arrivata a questa decisione: «Non possiamo permetterci un ulteriore quadro di rischio per le nostre comunità e in questa situazione riteniamo che ciascuno nelle sue possibilità debba fare la sua parte, nel solco di quello spirito solidale che ha caratterizzato la nostra Città fin dall’inizio del periodo dell’emergenza».
Chiusura definitiva entro il 2024
Il sindaco di Imola, dal canto suo, ha posto alcune condizioni: ovvero che «la riapertura abbia come fine l’esaurimento entro e non oltre il 31 dicembre 2024, cui seguirà la gestione post mortem dell’impianto e la realizzazione di un parco fotovoltaico. Qualsiasi ipotesi di realizzazione di un 4°lotto è inesistente e nulla» sostiene Panieri, chiedendo anche «che i rifiuti siano di tipo urbano, non pericoloso e provengano dalle zone colpite dall’emergenza alluvionale». E, da ultimo, «che riprenda il piano si sorveglianza sanitaria dell’Ausl e il monitoraggio di Arpae».
I due milioni di euro destinati al Comune per la riapertura della discarica, garantisce il sindaco, «saranno impiegati prevalentemente per la sicurezza del nostro territorio, la mitigazione del dissesto idrogeologico, la gestione dei corsi d’acqua e la manutenzione della rete stradale, così da potenziare la necessaria politica di prevenzione nel nostro territorio comunale».
Opposizioni all’attacco
Non si è fatta attendere la reazione di Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega: «Alla fine la Regione ce l’ha fatta: la discarica Tre Monti di Imola verrà utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalla recente alluvione – commenta Marchetti -. Lo smaltimento dei rifiuti provocati dalla emergenziale e disastrosa alluvione hanno rappresentato un boccone troppo ghiotto per la Giunta Bonaccini, che non si è lasciata sfuggire l’occasione per realizzare quanto aveva già in programma da tempo».
«È con stupore ed amarezza che apprendiamo della delibera odierna dell’Assemblea Regionale riguardante la sopraelevazione del terzo lotto della discarica Tremonti – le parole di Renato Dalpozzo, consigliere della Lista Cappello -. Gli eventi calamitosi con lo strascico di rifiuti che ha lasciato sono stati presi a pretesto per la riapertura della discarica».