Le telecamere del Foro Italico sono tutte per lui. Per il suo tatuaggio, i cinque cerchi dell’Olimpiade di Londra e l’orologio in cui il tempo si è fermato, l’ora più buia.
L’ultima danza di Fabio Scozzoli è un momento che commuove pubblico, commentatori Rai e amici / colleghi, a partire da Simone Cerasuolo. I 50 rana sono uno spettacolo unico. Non solo perché è stata l’ultima gara del capitano della nazionale azzurra e colonna del movimento natatorio italiano, ma perché, come detto dall’alfiere Imolanuoto «un livello così alto in questa specialità non c’è mai stato in Italia». E a dimostrarlo c’è un ragazzo di 20 anni di Imola, Cerasuolo, che iscrive il suo nome tra quelli che saliranno sull’aereo per il Giappone in vista dei Mondiali 2023. Il passato, il presente e il futuro della rana italiana.
Tornando alla gara, Cerasuolo chiude primo in 26″76 (nuovo record italiano di categoria), sotto il tempo limite per i Mondiali, secondo Martinenghi e terzo Viberti.
Scozzoli chiude ai piedi del podio in 27″36 e il Foro Italico gli dedica un applauso scrosciante. A parlare con lui all’uscita dalla vasca ci sono due ex nuotatori come Massimiliano Rosolino e Adam Peaty. Fabio sorride, dedica parole al miele alla moglie Martina Carraro. Una chiusura di carriera con il sorriso sulle labbra, da professionista esemplare.
Simone Cerasuolo invece non riesce a trattenere le lacrime: «Chi si è allenato con lui sa quanto amore dà a questo sport e quanto l’ha trasmesso a noi» affida ai microfoni Rai prima che il pianto gli impedisca di proseguire.
Scozzoli pensa al futuro: «Ho visto tre generazioni di nuotatori nel corso della mia carriera, ma il livello della specialità non è mai stato così alto. Ora il sogno è diventare tecnico, seguire le nuove leve e proseguire sulla strada, puntando sui giovani talenti che abbiamo».
Dalla rana arriva anche l’altra gioia di giornata per l’Imolanuoto, ovvero l’argento al Settecolli di Anita Bottazzo, classe 2003, che chiude seconda i 50 rana e per 3 centesimi non centra il tempo limite per il Mondiale, anche se in vista delle convocazioni si può già parlare di convocazione “virtuale” per lei.