Anche quest’anno non sarà la solita maturità per l’istituto tecnico agrario Scarabelli. La scuola, dopo i tre anni alle prese con la pandemia, sperava di poter tornare alla normalità, ma l’emergenza maltempo di maggio ha cambiato i piani. Trovandosi nella zona del circuito e vicino al Santerno, l’istituto è stato considerato tra le zone colpite dall’emergenza (quelle incluse nel decreto Alluvione) e per questo motivo, per i suoi studenti, l’esame sarà composto dalla sola prova orale a partire dal 26 giugno.
Una decisione che ha spiazzato i maturandi: la certezza dei mancati scritti, infatti, è arrivata solamente una settimana prima delle prove.
«Siamo stati tutti un po’ sorpresi, verso la fine della scuola era stato mandato un avviso che permetteva agli studenti residenti nelle zone alluvionate di scegliere in che modo svolgere l’esame, se solo orale o completo di scritti – racconta uno degli studenti di quinta che frequentano l’istituto -. Quando ci hanno detto che tutti avremmo fatto solo l’orale siamo rimasti molto sorpresi e delusi. Fare un solo esame orale ovviamente è più restrittivo».
«Io sono residente in una zona alluvionata, ci avevano dato la possibilità di scegliere ma io, non avendo subito grossi danni, avrei scelto comunque gli scritti – racconta una studentessa di Conselice -. Nelle ultime settimane siamo anche andati a scuola per ripassare, durante una di queste giornate, il 14 giugno, ci hanno dato la notizia all’improvviso e noi ci siamo rimasti molto male». Insomma questioni legati alle tempistiche e all’organizzazione dopo la decisione del Ministero dell’istruzione.
«Mi dispiace molto perché so quanto il preside e i professori hanno combattuto per farci fare un esame “normale” – sottolinea un maturando residente di una delle zone alluvionate -. La maggior parte della nostra classe abita in zone colpite dall’alluvione. I nostri genitori hanno anche chiamato il preside per discutere della questione, ma purtroppo lui non poteva farci nulla».
«Personalmente puntavo molto agli scritti, nei temi non ho mai avuto tanti problemi e nelle materie estratte sono sempre andato bene. La cosa che non mi va giù è il ritardo con cui è arrivata la notizia. Capisco l’emergenza, ma è successo tutto un mese fa. Penso che di tempo ne abbiano avuto per decidere».
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