da più di un anno, ogni giorno, medici e infermieri ucraini combattono in prima linea per garantire a quanti più feriti possibili le cure necessarie. «Le ambulanze sono i mezzi maggiormente presi di mira – racconta don Vasyl Romaniuk, sacerdote greco-cattolico delle comunità ucraine di Imola, Faenza, Forlì e Cesena -. Quando vanno al fronte per recuperare i soldati feriti, diventano bersaglio facile di proiettili e missili, che il più delle volte rendono in mezzi inutilizzabili». Com’è successo a una delle ambulanze dell’ospedale di Zhytomyr, a circa 140 chilometri da Kiev, distrutta dall’esercito russo durante un’evacuazione. La gravità della situazione non è passata inosservata ai volontari della San Giuda Taddeo, associazione ucraina seguita da don Romaniuk, che non hanno esitato a mobilitarsi. «Non appena appresa la notizia abbiamo avviato una raccolta fondi, chiamata SalvaCar, per acquistare una nuova ambulanza da destinare all’ospedale di Zhytomyr».
Chi volesse partecipare alla raccolta SalvaCar, può donare accedendo al sito: www.ideaginger.it/progetti/salvacar-l-ambulanza-per-i-feriti-di-guerra-in-ucraina.html.
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