pochi giorni fa è stata ufficializzata l’affiliazione dell’Imolanuoto alla Federazione italiana nuoto paralimpico. Un’affiliazione, che come sottolinea il presidente Mirco Piancastelli, «non sarebbe stata possibile senza il contributo dell’Istituto di Montecatone». Per comprendere meglio il legame tra l’Imolanuoto e l’Istituto riabilitativo imolese è necessario tornare a più di 20 anni fa. «Frequento l’ambiente Imolanuoto da moltissimo tempo – racconta Paolo Martinelli, infermiere della terapia occupazionale dedicato alle attività sportive dell’Istituto di Montecatone – da quando si chiamava Libertas Nuoto Imola». Nel 1998 la passione di Martinelli per il nuoto si intreccia a un’altra grande e nobile passione: aiutare le persone con disabilità, così l’ingresso a Montecatone «dove aiuto pazienti con lesioni midollari, insegnando loro l’abc dello sport». Due anni dopo Martinelli consegue il brevetto per diventare istruttore di nuoto paralimpico, avviando così la collaborazione con Imolanuoto.
Di padre in figlia
Un amore, quello per il proprio lavoro e per il nuoto, che Paolo Martinelli ha trasmesso alla figlia Matilde, che è infatti una delle istruttrici di Imolanuoto con brevetto Finp a seguire i sette atleti paralimpici. Insomma, un passaggio del testimone in piena regola. «È stato mio padre ad avvicinarmi al mondo del nuoto, e soprattutto a quello della disabilità – racconta la 19enne –. Il suo lavoro mi ha sempre affascinata, anche se mi sono resa conto che è solo un piccolo tassello che compone l’ampio mondo della disabilità. Un mondo che, in futuro, mi piacerebbe scoprire da me». E a proposito della nuova esperienza: «Non vedo l’ora di iniziare il lavoro con gli atleti. Penso mi farà crescere molto».