Dall’anno accademico 2023-24 la città di Imola avrà due nuovi corsi di studio, uno di laurea magistrale in Biotecnologie agrarie vegetali e uno a orientamento professionale in Materiali compositi polimerici. Entrambi rispondono a un’importante esigenza del territorio formando figure operative richieste dalle aziende imolesi e non solo. «È importante notare – precisa la professoressa Patrizia Tassinari, referente accademica della sede imolese di Unibo – che degli otto nuovi corsi lanciati dall’Università ben due sono a Imola, a dimostrazione dell’importanza della città dal punto di vista accademico». Le 30 nuove figure che usciranno dalla laurea magistrale in biotecnologie sono ruoli cardine nel campo botanico, farmaceutico, sementiero e vivaistico. Il corso è ad accesso libero, con un test sulle conoscenze di base, e si compone al 60% di lezioni frontali e al 40% di esercitazioni in laboratorio. «Ci sono già corsi simili in Italia, ma nessuno è così profilato sull’agronomia – afferma il referente del corso, Claudio Marzadori -. La collocazione a Imola non è casuale. Il territorio che da Bologna si collega alla Romagna si può considerare un hub delle biotecnologie vegetali per via delle tante imprese agricole». La laurea professionalizzante in materiali compositi, invece, prevede una forte partecipazione delle aziende già durante il triennio di studi. I 50 studenti del corso passeranno il primo anno in aula, mentre il secondo e il terzo, tra laboratori e tirocini, direttamente in azienda. «Dobbiamo ancora iniziare, ma alcune aziende hanno già chiesto tirocinanti – dichiara il professor Alfredo Liverano, referente del corso -. Questo tipo di laurea è un collegamento funzionante tra mondo dello studio e del lavoro. Le figure professionali formate da questo corso sono esperte del settore dei materiali polimerici, come il carbonio. In un territorio come questo, fortemente legato all’automotive, avranno l’imbarazzo della scelta al momento dell’inizio della loro carriera».
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