11, Luglio, 2025

«Giro l’Italia in Maggiolone suonando per le strade, se si crede nei propri sogni si può trovare la felicità»

Omar Conti è conosciuto come "il pianista sul Maggiolone". Sabato era a Imola per un incontro all'Istituto Santa Teresa

Sabato 26 l’Istituto Santa Teresa ha ospitato un evento di musica, speranza e solidarietà. L’ospite era Omar Conti, che ha parlato di come si è realizzato il suo sogno e del suo messaggio. Omar è un musicista classe ‘94 nato e cresciuto in provincia di Pesaro-Urbino. Fin da giovanissimo ha mostrato passione e talento per la musica ma anche per il design e per le automobili. Dopo il diploma, infatti, è volato a Torino per frequentare l’IAAD. Una volta conseguita la laurea, però, ha deciso di dedicarsi ai suoi sogni. Dopo aver modificato il suo maggiolino rosso, per renderlo vivibile e in grado di trasportare il suo pianoforte, ha cominciato a suonare in giro per i luoghi più belli del Paese.

Dopo la laurea deciso di cambiare vita e dedicarsi alla musica. Quali le ragioni di questa scelta?
Il mondo del lavoro, visto meramente come un “fatica e fattura”, non mi faceva sentire bene con me stesso. Purtroppo nella vita nessuno insegna come trovare la pace. L’unico modo in cui io sentivo di poter vivere in serenità era quindi dedicarmi alla musica completamente.

Ha modificato il suo Maggiolone, Lino, in modo da poterci vivere dentro e da poter portare in giro il suo strumento, il piano, come è andata?
Parallelamente alla musica ho sempre coltivato anche la passione per il design e per l’automobile, da qui la laurea a Torino. Ho avuto la fortuna di ricevere in regalo dai miei nonni un Maggiolone rosso e me ne sono innamorato. Da ragazzino modificavo tutte le macchine che potevo, da quelle giocattolo alla mia Ape, per la quale ho vinto anche un premio nel 2014, quindi ho dato il mio tocco al Maggiolone con un piccolo investimento di 5mila euro. La mia filosofia è che per avere di più bisogna avere di meno. Non ho mai voluto una grande casa o una macchina con tutti comfort. Quindi ho deciso di unire le due cose da autodidatta, ora Lino è il mio compagno di viaggi ed è un bellissimo posto in cui vivere.

Anche con la musica è un autodidatta?
Si, la musica è una passione che coltivo fin da piccolo, quando a sette anni ho iniziato a strimpellare una vecchia chitarra di mia madre trovata in soffitta. Nel 2019, poi, dopo un brutto infortunio al ginocchio rimediato in skateboard, ho preso in mano la tastiera che i miei genitori avevano regalato a mio fratello e ho scoperto l’amore per questo strumento.

Oltre al piano e alla chitarra suona altro?
Sì suono anche il violoncello, la tromba il duduk… sono un polistrumentista. Preferisco il piano perché è lo strumento che ritengo più emozionale. Mi da la possibilità di suonare grandi italiani, come Morricone o Einaudi, ma anche internazionali, come l’islandese Ólafur Arnalds.

Come è nata l’idea di girare con Lino per suonare?
Volevo mostrare a tutti che se si crede nei propri sogni si può trovare la felicità. Ho girato per i posti più belli d’Italia facendo ciò che mi piace e spero di essere motivo di ispirazione per qualcuno.

Ha anche inciso un album.
Si, nel 2019 è uscito il mio primo album, con le mie arie. Ci ho messo un anno per comporlo e inciderlo, la particolarità è che non c’è niente di scritto, sono sempre andato a orecchio.

Si può dire che ha riscosso una certa fama da qualche tempo a questa parte, sente che è cambiato qualcosa?
Da quando suonavo nel mio paese non mi sento molto diverso. L’unica differenza è che sono più sicuro di me e del messaggio che cerco di trasmettere.

È molto richiesto in tutta Italia, quindi ha visto tanti posti, quali l’hanno colpita di più?
Ho visto così tanti luoghi meravigliosi che mi è impossibile dire quali siano i più belli. Uno che mi ha sempre attirato però è l’Islanda. Per lei è in programma un viaggio in futuro. È un posto magico, spaventa quasi per i suoi paesaggi che non sembrano di questa terra, con lei sento un legame speciale e non vedo l’ora di vederla e di suonare lì con Lino.

E oltre al viaggio quali sono i progetti futuri? I suoi sogni?
Il mio sogno più grande l’ho già realizzato, vivere sereno grazie alla mia musica, a stretto contatto con la natura. Per quanto riguarda i miei progetti futuri spero di incidere un altro album, organizzare un tour nel sud Italia e studiare di più, per costruire la mia one man band.


© Riproduzione riservata

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