Una patnership per un volume previsto di 40 milioni di euro entro il 2025 tra Cefla e Bloom Energy. L’azienda imolese, con la propria divisione Engineering, annuncia aver avviato una collaborazione con l’azienda californiana, leader nello sviluppo e nella produzione delle fuel cells, una tecnologia che «permette di trasformare idrogeno, gas naturale e altri combustibili green, come il biogas, in energia elettrica senza combustione e consente quindi di ridurre le emissioni di CO2».
Cefla installerà e si occuperà della manutenzione degli “Energy Server” di Bloom, sistemi ad alta efficienza che consentono di soddisfare l’obbligo di riduzione dei gas recentemente approvato dai ministri dell’Energia dell’Unione Europea.
«Si tratta di una spinta importante per continuare a sviluppare importanti novità nell’ambito della sostenibilità – sottolinea il presidente di Cefla, Gianmaria Balducci -, proseguendo ad investire in questo settore con proposte che si inseriscano nel percorso tracciato dal Green Deal e della transizione energetica. In un momento come quello attuale in cui l’Europa ha estrema urgenza di superare lo shortage energetico, implementare le tecnologie più efficienti risulta fondamentale e le fuel cells sono certamente innovative, ancor più perché l’assenza di combustione permette di ridurre le emissioni inquinanti».
«Bloom Energy è il partner che abbiamo scelto per accompagnare e supportare la transizione energetica, un partner in grado di rispondere subito alle nuove esigenze di mercato e con il quale affrontare insieme i futuri obiettivi energetici e ambientali» aggiunge Massimo Milani, a capo della Business Unit Engineering di Cefla e tra i principali attori di questa partnership.
Si tratta del secondo accordo di Bloom Energy con un’azienda italiana, dopo l’annuncio, all’inizio di quest’anno, dell’installazione dei suoi Energy Server nell’ambito del progetto di decarbonizzazione della casa automobilistica Ferrari.
© Riproduzione riservata