“Un s’bóta veja gnét“. Una dichiarazione antispreco racchiusa in un detto dei nostri nonni. È la nuova campagna promossa dal Comune di Imola per il recupero delle eccedenze alimentari, in collaborazione con il Gruppo Hera e Last Minute Market, società spin off dell’Università di Bologna e grazie al contributo e all’impegno di aziende ed enti no profit locali.
Il progetto ha coinvolto trasversalmente i tre assessorati Ambiente, Politiche sociali e Sviluppo economico «con il doppio obiettivo di prevenire e ridurre la produzione di rifiuti alimentari e, allo stesso tempo, sostenere gli enti del territorio che assistono le fasce deboli della comunità».
In cosa consiste il progetto? «L’iniziativa – fanno sapere dal Comune – prevede di recuperare le eccedenze alimentari a favore di enti no profit del territorio che si occupano di persone in stato di difficoltà». I donatori sono esercizi commerciali, mense aziendali, aziende di produzione. «Questi, aderendo al progetto, si impegnano a gestire correttamente gli alimenti e i beni donabili e i beneficiari s’impegnano a destinare, in forma gratuita, le eccedenze alimentari ricevute prioritariamente a favore di persone indigenti». Una prima fase di sperimentazione si è appena conclusa con il coinvolgimento di tre aziende e due enti no-profit (la cooperativa Mano Tesa e Associazione No Sprechi): da gennaio a giugno 2022 sono state recuperate cinque tonnellate di eccedenze alimentari perfettamente utilizzabili, tra cui 1.600 porzioni di pasti pronti al consumo, donate dalle attività Interspar ed Ecu a cui si aggiunge l’iniziativa Cibo Amico di Hera. «Ora che il processo è stato rodato, l’obiettivo è aumentare il numero dei soggetti coinvolti, creando una rete di solidarietà sempre più ampia – spiega il Comune -. Inizieranno in queste settimane con le donazioni anche altri punti vendita del territorio: Clai con le Macellerie del contadino di Imola Pedagna e Imola centro, Natura sì, Crai di Sesto imolese, e Conad di Imola in via Carducci, via Baruzzi e via Montericco». Ha inoltre aderito anche l’autodromo di Imola nell’ambito delle azioni dell’Imola Living Lab.
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