Con il Crame, che ha aperto i suoi battenti ieri all’autodromo Enzo e Dino Ferrari, tornano gli espositori che per anni hanno attirato turisti e appassionati da tutta Italia (e non solo).
Ma tra stand che vendono motociclette, cimeli, carburatori e molto altro, ce n’è anche uno tutto imolese e solidale: quello dei frati cappuccini dell’Emilia-Romagna, tornato con la rivendita di biciclette per raccogliere donazioni. Frate Michele, responsabile dell’esposizione, è felice di essersi rimesso all’opera all’interno del Crame.
«Finalmente, dopo due anni di sosta, siamo riusciti a tornare a una sorta di normalità – commenta il frate -. Già prima della pandemia erano cinque o sei anni che partecipavamo a questo evento, c’erano anche molti ragazzi volontari che si dedicavano alla manutenzione e alla riparazione delle biciclette, specie quelle d’epoca. Ma ora, dopo la pausa forzata imposta dal Covid, i volontari sono difficili da trovare».
Le biciclette sono in vendita a partire da una base stabilita, «poi ci mettiamo d’accordo». Spesso, come capita al partecipatissimo mercatino di via Villa Clelia c’è chi va contro le regole della compravendita e dona più soldi del dovuto, contribuendo ai progetti missionari dei Cappuccini.
Le biciclette da quelle per bambini a quelle d’epoca, sono state donate dai fedeli durante gli anni e verranno rimessi in vendita anche dopo il Crame al mercatino dei Cappuccini.
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