11, Luglio, 2025

Passogatto, una storia che si mantiene viva

La comunità in festa per la Beata Vergine di Loreto. Questa mattina la messa con il vescovo. «La storia di Passogatto è antica, quest'anno ricorrono i 307 anni dall'inaugurazione della nostra chiesa»

a pochi chilometri da Lugo, nascosto in bella vista tra le campagne romagnole, si trova Passogatto, una frazione in cui il tempo sembra essersi fermato. Arrivando, l’attenzione viene subito attirata dal santuario – l’unico, nella Diocesi di Imola, a essere dedicato alla Beata Vergine di Loreto -, che appare incorniciato dal verde di alberi secolari. «La sua storia è antica – racconta don Davide Sandrini, parroco di Giovecca e Passogatto -. I lavori per la sua costruzione sono iniziati nel 1709, e ultimati quattro anni dopo, nel 1715». Quest’anno ricorreranno, infatti, i 307 anni dall’inaugurazione della chiesa e, per l’occasione, non è mancata la tradizionale festa in onore della Beata Vergine di Loreto. Musica, balli, storia e tradizione. Queste le parole chiave della festa, che si concluderà domenica 25 settembre con il concerto di Sbanda Ballet alle 15.30. «Oggi (giovedì 8) è venuto a trovarci il vescovo di Imola, mons. Giovanni Mosciatti, che ha celebrato la messa delle 11 – continua don Davide -. Questa sera e domani la festa proseguirà sulle note di chitarre e violini». Al vescovo, don Davide ha illustrato uno degli aneddoti sull’origine del nome di Passogatto: «Tempo fa, l’argine del Santerno in prossimità del guado era ricoperto di gattici, comunemente noti come “pioppi di fiume”. Da questi deriverebbe, quindi, il nome”.
Quella della festa in parrocchia è una tradizione che si è interrotta, però, dopo la II Guerra Mondiale: «I bombardamenti avevano causato molti disastri – continua il parroco -, e si era persa la voglia di festeggiare». Ma negli anni si è riacceso il desiderio di stare insieme e di far rivivere la frazione, partendo proprio dal restauro del santuario, diventato punto di riferimento per la vita della comunità: «La nostra chiesa è l’elemento più rappresentativo e caratteristico di Passogatto, merita cura e attenzioni». Grazie anche al contributo di don Davide, la festa è tornata a svolgersi tradizionalmente, sempre «nel segno dello stare insieme».

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