9, Luglio, 2025

Il libro su Fausto Gresini: un’idea e un sogno, ma anche il suo lato umano

Il libro dedicato al compianto ex pilota e manager è stato presentato alla rocca di Imola lunedì 20

Lunedì 20 giugno, alla rocca di Imola, è stato presentato il libro Fausto Gresini: storia di un sognatore, dedicato alla memoria dell’ex pilota e manager, scomparso due anni fa dopo una lunga lotta contro il Covid.
Il lavoro per raccogliere tutto il materiale da inserire nel volume, edito da Officine editore, è durato un anno e ha richiesto un grande sforzo da parte di tutti gli autori. Marco Masetti, Enrico Borghi, Stefano Sarangoni e Cristiano Cavina, insieme alle foto di Marco Isola e Mirco Lazzari hanno tessuto la memoria del Fausto uomo, prima ancora di quella del Fausto pilota e manager. «È stato un lavoro lungo e faticoso – spiega Masetti -, volevamo riportare Fausto com’era con la sua famiglia, con i suoi amici, in un modo che non si poteva comprendere dalla figura pubblica che tutti conoscete».
Fondamentale è stato l’intervento del figlio Lorenzo che, in un momento in cui sembrava impossibile completare il libro, ha aperto i documenti personali del padre. «Eravamo in una situazione di stallo – aggiunge Masetti – le foto che avevamo non ci soddisfacevano perché non rappresentavano Fausto come lo conoscevamo noi. Fortunatamente Lorenzo ci ha aperto le porte di casa e ci ha mostrato le foto che il padre aveva conservato. Erano perfette, perché mostravano il vero Fausto». Anche la moglie Nadia ha parlato del marito in un toccante momento di ricordi. «Ho raccolto tutti gli appunti che Fausto lasciava qua e là sui suoi taccuini. Ho rimesso tutto in ordine e ho preso in mano l’azienda per far andare avanti ciò che lui aveva costruito da zero, anche se tutti mi dicevano che era folle». Nadia, inoltre, è la prima donna al mondo a vincere un gran premio in qualità di team manager, grazie alla vittoria di Enea Bastianini che a ottobre, alla prima in MotoGp dopo la scomparsa di Gresini, ha conquistato il primo posto nel Gran premio del Qatar. «Mentre tutti urlavano il nome di Enea, io gridavo quello di Fausto, perché dall’alto ha guidato il suo pilota al primo posto». «Fausto era un sognatore – conclude Borghi, curatore e editore -. Ma non di quelli che vivevano di sogni. Fausto aveva un sogno e ha fatto di tutto per realizzarlo, prima come pilota, dove ha vinto, e poi come manager, ruolo che purtroppo ha abbandonato troppo presto, ma che gli ha dato tante soddisfazioni e tante ancora gliene darà. Fausto aveva un sogno, un’idea, e grazie a quella è riuscito ad anticipare la concorrenza di anni e anni».


 

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