Quando parlano le Muse tacciono le armi, la musica è parola. Un titolo che fa sin da subito capire quale sarà la raison d’être del concerto per la pace di venerdì 27 maggio alle 21 al teatro comunale Ebe Stignani, promosso dalla Fondazione Pietro Baroncini (presieduta dall’imolese Giuseppina Brienza), in collaborazione con il Comune di Imola.
Il progetto è stato ideato da due violinisti di fama internazionale, Oleksandr Semchuck, ucraino, e dalla moglie russa Ksenia Milas, imolesi di adozione, che hanno deciso di offrire anche a Imola il loro messaggio di pace, che da poco dopo l’inizio della guerra stanno portando sui palchi di tante città italiane in partnership con la Croce rossa italiana a cui è devoluto «ogni centesimo raccolto, i nostri cachet inclusi -, come spiega Semchuck – per dare un contributo all’emergenza ucraina. Facciamo fatica ad accettare che quanto sta accadendo in Ucraina sia realmente vero».
Nello spettacolo Semchuck e Milas sono affiancati dal violoncellista Luca Pincini, dall’orchestra da camera I Filarmonici di Roma, complesso nato per iniziativa del professor Guido Casarano, e dall’attore bolognese Alessandro Bergonzoni.
Saranno le musiche di Vivaldi e di Bach assieme al monologo di Bergonzoni, Parole per la terza pace mondiale, a portare sul palco dello Stignani il messaggio di pace dei musicisti.
Per informazioni e prenotazioni per la serata occorre rivolgersi al comitato Cri di Imola in via Meloni 4, (tel. 320-1189297) dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12. Sarà ovviamente possibile effettuare anche donazioni per il progetto Emergenza Ucraina.
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