Contavalli: «I miei commissari hanno una marcia in più. Che emozione rivedere il pubblico»

Alla sua postazione Marcello Contavalli non sta fermo un attimo. Il presidente del Marshall Team di Imola dirige un gruppo di 270 commissari di pista, dislocati lungo i quasi 5 km del tracciato e in pit lane. Molti di loro sono al primo Gran Premio con il pubblico: «L’emozione di ritrovare i tifosi è grande: quando dobbiamo intervenire ci accompagnano con gli applausi» ci racconta in un attimo di pausa prima dell’inizio della seconda sessione di libere. La prima giornata è filata via liscia, ma il lavoro per i marshalls non è mancato: «Ieri è stata una giornata molto impegnativa: tra bandiere rosse e gialle abbiamo dovuto fare tantissimi interventi. Sono contento dei miei ragazzi e di come si sta svolgendo l’evento. Per oggi e domani sono previste decine di migliaia di persone: ci faremo trovare pronti».
Quella del Marshall Team di Imola è una storia che si intreccia con quella della Formula 1. «Mi vanto del fatto che siamo la più importante organizzazione d’Italia e per diversi anni siamo stati considerati tra i migliori al mondo – sottolinea Contavalli -. I miei commissari hanno una marcia in più. Per arrivare a questi livelli c’è un lavoro molto impegnativo, eseguito mensilmente.». Insomma non ci si improvvisa commissari.
Ma parlavamo di storia. Contavalli è a tutti gli effetti parte dell’epopea dell’autodromo: «Ho la licenza dal 1989, ne ho viste e vissute davvero tante. Il ricordo più nitido è sicuramente il tragico fine settimana che abbiamo vissuto nel 1994. Non mi dimenticherò mai il silenzio che è calato di colpo su tutto l’autodromo».
Silenzio che oggi è interrotto dall’inizio della seconda sessione di libere, dal rombo dei motori e dalle urla dei tifosi.

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