Farmacista ed erborista (nel 1976 aprì in via Aldrovandi la prima erboristeria di Imola), Antonio Zambrini ha da sempre affiancato alla passione per il suo lavoro quella per la montagna, il rispetto per l’ambiente, l’attenzione per la natura. Quarantadue anni in erboristeria, dopo un’esperienza in farmacia, e 50 nel Club alpino italiano, 47 dei quali nel direttivo della sezione di Imola.
Un amore, quello per la natura, nato quando Zambrini era giovanissimo: «Avevo una vera passione per i minerali e a 14 anni andavo in bicicletta tra i calanchi della Valsellustra a cercarli. Poi mi sono spinto sempre più su, verso la montagna», racconta. Nel 1971 segue un corso di speleologia con il Gruppo speleologico faentino, che era affiliato al Cai, e per due anni affianca gli speleologi nelle grotte. Aderisce per qualche anno al Cai di Faenza per poi passare a Imola, dove negli anni ’76 e ’77 erano approdati vari scout e il gruppo imolese. Zambrini si appassiona sempre più e, da allora, non ha mai smesso di dedicarsi alle escursioni e a insegnare anche ai giovani l’importanza del rispetto per l’ambiente. «L’età dei soci Cai era ben diversa allora: io avevo 26 anni, eravamo 600 iscritti e l’età media era sui 22/23 anni. I giovani avevano voglia di darsi da fare nell’organizzazione delle attività». Se alla fine degli anni ’80 i soci del Cai di Imola erano 800, in questi ultimi tre anni sono arrivati a oltre mille, età media sui 50 anni. «Lo sci, che è stata la nostra attività primaria, ha perso un po’ di attrattiva rispetto alle escursioni e all’alpinismo. Ho visto cambiare radicalmente negli anni il modo di gestire le attività: rispetto a un tempo, oggi ci si deve dedicare molto anche alle questioni di natura burocratica e assicurativa».
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