Iryna Knygnytska Oleynichuk ha 38 anni. È in Italia dal 2005. A Imola si è costruita una vita, un lavoro. Ma con l’Ucraina, la sua patria, «la mia casa», ha un legame «fortissimo, di sangue, di amore, di vita». La guerra l’ha colpita da vicino: «Mio fratello si è arruolato, è in prima linea. Ha deciso di restare là, per dare una mano in prima persona. Mio cugino, i miei amici, anche loro sono in guerra».
Iryna, allora, si attiva: avvisa conoscenti, clienti (è proprietaria di un avviato centro estetico in Pedagna), amici e connazionali «sparsi in giro per l’Italia. Hanno risposto in tantissimi, da Imola, Bologna, Bolzano, Verona». La richiesta è molto semplice: «Servono beni di prima necessità». Medicinali, pannolini, bende e garze per fare qualche esempio. «La solidarietà è un’arma, usiamola – recita il post con cui Iryna ha diffuso la raccolta beni sui social -. Aiutiamo l’Ucraina». Anche Romana, la figlia di Iryna, ex studentessa del Polo liceale e del Ciofs, si muove in prima persona per aiutare.
La gente risponde presente. Il telefono del centro estetico viene preso d’assalto, «centinaia di chiamate di persone che chiedono cosa portare, come aiutare». Vengono attivati quattro punti raccolta, «uno al mio centro, in via Donizetti; uno alla 3M traslochi di via Primo Maggio; uno all’Assistenza Samsung di via Campanella; uno a L’Azdôra pasta fresca di via Baruzzi». In poco più di 48 ore i punti raccolta sono stipati.
Ma come raggiungere un Paese sotto attacco? «Passeremo dalla Polonia, dove alcune associazioni si sono rese disponibili per trasportare la merce oltre il confine».
Se qualcuno volesse contribuire all’iniziativa, può recarsi presso uno dei quattro punti di raccolta istituiti in città oppure chiamare il 3518390173.
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