Inverno 1977. Fausto Gresini ha 16 anni. Lavora da Remo Obici nell’officina di Osvaldo Guerra, storico concessionario imolese di Piaggio e Morini. Fausto ha un sogno: diventare un pilota. «Voglio correre» ripete di continuo. Obici recepisce il messaggio ma, per capire se Fausto ha veramente polso, lo mette alla prova: «La moto te la finanzio io – gli dice – ma te la costruisci da solo».
Fausto accetta. Rino Pasotti fornisce il telaio, Giorgio Spadoni il Minarelli a disco rotante con la frizione a secco. Alla fine, grazie anche all’aiuto dello stesso Obici e di Pasotti, Fausto costruisce una moto a regola d’arte, pronta per il debutto ufficiale a Imola il 21 maggio del 1978, nel campionato italiano junior 50. Il resto è storia.
A un anno esatto dalla sua scomparsa, il Crame (Club romagnolo auto e moto d’epoca) ha deciso di ricostruire la motocicletta con cui Fausto ha esordito nel 1978. «Un omaggio a un grande campione – spiega il presidente Umberto Ciompi -. Quella moto, purtroppo, è andata perduta, ma il Club non si è scoraggiato». Ed è partita la caccia ai pezzi. «In questi mesi, abbiamo girato non tanto nei mercatini, ma tra i nostri soci e i privati cercando e ricercando i pezzi necessari».
Il ritrovato Minarelli numero 13 «sarà il dono che il Crame metterà a disposizione della comunità. Dove? Al Museo Checco Costa o nella sede del Crame, vedremo…».
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