Tre lavoratori in nero al lavoro in un cantiere. È la scoperta fatta dai finanzieri della compagnia di Imola, nel corso di un controllo mirato al contrasto del lavoro irregolare. I tre, di origine pakistana, «lavoravano da giorni alle dipendenze di un loro connazionale, nonostante fossero privi di qualsivoglia copertura previdenziale e assicurativa» secondo gli accertamenti effettuati dalla guardia di finanza imolese.
«Al momento dell’accesso, l’impresa stava restaurando la facciata esterna di un condominio – riferiscono le Fiamme Gialle -, tale intervento era stato richiesto per fruire del cosiddetto “bonus facciate”, l’agevolazione che consente ai proprietari di ottenere una detrazione d’imposta del 90%».
In seguito al controllo, il titolare dovrà regolarizzare le posizioni lavorative di tutti gli operai versando i relativi contributi e pagando le imposte evase. «Per l’impiego dei tre lavoratori in nero all’imprenditore sarà contestata una “maxisanzione” che potrebbe superare i 30mila euro» a cui si aggiungono 15mila euro di multa per aver retribuito i dipendenti in contanti.
L’attività della Guardia di Finanza imolese ha posto l’attenzione su un settore in forte crescita, complice anche il bonus facciate. L’operazione «testimonia l’impegno del corpo nella tutela dell’economia legale e del libero mercato a favore di tutti quegli imprenditori che, operando nel pieno rispetto delle regole, competono spesso con concorrenti che traggono vantaggio dalla riduzione dei costi fiscali, del lavoro ed a discapito della sicurezza dei lavoratori» concludono le Fiamme Gialle.