Ultima chiamata per il volo diretto a Tokyo. L’acqua della piscina del Foro italico di Roma si preannuncia rovente: il Sette Colli, che andrà in scena da oggi, venerdì 25, a domenica 27, è l’ultima possibilità per qualificarsi alle Olimpiadi. I riflettori saranno puntati su Fabio Scozzoli, alfiere dell’Imolanuoto, che non ha ancora in tasca il pass per il Giappone. Dopo aver saltato gli assoluti di Riccione a causa dei noti fastidi ai gomiti, il ranista sarà in vasca venerdì per i suoi 100 rana. «È la sua giornata – spiega il presidente Imolanuoto, Mirco Piancastelli -. Lo aspettiamo dopo l’infortunio, ma non sarà facile…». La concorrenza sui 100 rana è agguerrita: oltre al nuotatore imolese, in lizza per l’ultimo posto disponibile (Martinenghi già qualificato) ci sono “l’altro” Imolanuoto Federico Poggio e Alessandro Pinzuti (Rane Rosse).
«Imola è la capitale italiana della rana. Speriamo che si concretizzi la qualificazione anche perché credo sia l’ultima Olimpiade». Sempre restando sullo stile che ha regalato più gioie al team imolese, da seguire saranno anche le prestazioni di Andrea Castello e Anita Bottazzo. Il primo nei 200 metri deve confermare quanto di buono fatto vedere ai campionati italiani (secondo posto), mentre la giovanissima ranista (classe 2003), che segue la scia di Martina Carraro, è chiamata alla prova della maturità tra i grandi: «È da finale nei 100 rana, se non addirittura da podio» scommette Piancastelli.
Non solo per Scozzoli è l’ultima chiamata. Ai blocchi di partenza l’Imolanuoto porterà due atlete che hanno già assaggiato la vita “a cinque cerchi”: Alessia Polieri e Carlotta Zofkova. La seconda dovrà dimostrare di essersi lasciata alle spalle la prova opaca degli Europei: «Carlotta nei 100 dorso deve riprovare a fare il tempo limite. Finora abbiamo una dorsista a Tokyo, la possibilità c’è». Più difficile per la nuotatrice imolese: «Nei 200 farfalla dovrà fare il miracolo, ma ha dato buoni segnali nel trofeo Nicoletti». In vasca con lei ci sarà Ilaria Bianchi. La farfalla di Castel San Pietro è a caccia della quarta Olimpiade (sottolineiamo, quarta!) dopo un europeo “di ripresa” dopo gli strascichi del Covid sulla sua condizione.