appena varcato il cancello d’ingresso, l’impressione è di essere catapultati in un’altra realtà in cui il tempo sembra sospeso e l’atmosfera che si respira rilassa e distende gli animi, creando una perfetta armonia tra uomo e ambiente.
Il Cardello. Un luogo suggestivo immerso nel verde di grandi alberi secolari sulle colline di Casola Valsenio.
La casa-museo, dimora per un lungo periodo dello scrittore e poeta Alfredo Oriani, è stata restaurata per mano dell’architetto progettista Aida Morelli. Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato, oltre la Morelli, l’assessore regionale alla Cultura e paesaggio, Mauro Felicori, il sindaco di Casola Valsenio, Giorgio Sagrini e il presidente della Fondazione Casa-Oriani, Sandro Rogari.
Lontano dai rumori della città, il Cardello si presenta come un’oasi di pace in cui rifugiarsi per vivere a stretto contatto con la natura, tra verdi colline, campi sterminati e alberi che sembrano sfiorare il cielo.
L’occhio viene subito catturato dall’edificio che si staglia austero al centro del parco. L’imponenza della struttura si adatta alla splendida cornice panoramica che si affaccia sulle rigogliose colline casolane.
«Ora state guardando l’edificio, ma provate a girarvi e ad ammirare ciò che vedete – ha suggerito l’architetto Morelli durante la cerimonia inaugurale – non è uno spettacolo?».
Non è un caso che Oriani abbia scelto di abitare proprio in un contesto simile. Lo immagino seduto nel parco, cullato dalla brezza leggera, oppure intento a passeggiare nel bosco adiacente alla casa, coccolato dal profumo inebriante dei tigli, mentre trova l’ispirazione per qualche sua poesia.
Fotoservizio: Matilde Tinti