Imolians. Per Maria Grazia Facciolà un Natale a New York con nostalgia dell’Italia

Dopo 9 mesi a dir poco apocalittici, eccomi qui circondata dalle gioiose luci natalizie di New York che non deludono mai e mettono un po’ di allegria. Quest’anno trascorrerò qui il Natale, non rientrerò come di consueto nella mia amata Imola. All’inizio la cosa mi ha rattristata, poi me ne sono fatta una ragione. Con contagi in aumento e disposizioni Covid in continuo divenire, ho ritenuto fosse opportuno attendere e non sfidare la sorte. A marzo ho cominciato a lavorare da casa e lo faccio tuttora. Fortunatamente lavoro in un settore (telecomunicazioni) che durante la pandemia è andato alla grande, per cui alla luce dell’alto tasso di disoccupazione sono grata di avere ancora un lavoro. Mi auguro che la fine di questo Covid-19 sia vicina. Dopo tutti questi mesi di interazioni via videochiamate/messaggi/zoom/teams/skype/facetime… spero che tutti abbiano capito che nulla mai sostituirà un abbraccio, un sorriso, un guardarsi negli occhi, una stretta di mano, e… l’importanza dei viaggi. Siamo fatti per vivere insieme, confrontarci e condividere le nostre esperienze nel bene e nel male, questo isolamento non fa bene al cuore degli esseri umani. Forza, resistiamo ancora un po’. Sono sicura che ce la faremo, e nel frattempo mi auguro che ciascuno di noi abbia riscoperto il valore della riflessione e della riconoscenza. Sempre e comunque, dopo essere caduti, ci si risolleva. Buon Natale a tutti!