
Julian Alaphilippe come Vittorio Adorni. È lui a tagliare il traguardo dell’Enzo e Dino Ferrari con le braccia alzate e mettersi al collo l’oro del mondiale di ciclismo. Al palo il fenomeno belga Wout Van Aert (per lui secondo argento dopo quello della crono alle spalle di Ganna), bronzo per lo svizzero Hirshi. A fare la differenza la frustata data dal francese sull’ultima salita di Gallisterna, un’azione fulminea, improvvisa che ha lasciato interdetti i diretti inseguitori. Primo degli italiani Damiano Caruso, decimo a 53 secondi dal vincitore. Quindicesimo Nibali.

La Gallisterna decisiva
20 km al cardiopalma in cui succede di tutto. Prima il super attacco del vincitore del Tour Pogacar (che arriva a 30″) di vantaggio sul gruppo per poi venire ripreso. Poi lo strappo della vecchia volpe Caruso, l’affondo di Nibali nella discesa verso Riolo. I grandi nomi che fanno tira e molla e poi ai -13 all’arrivo sull’ultima salita di Gallisterna l’ultima selezione con un gruppetto di otto che si stacca (Nibali incluso).
E poi lo stacco di Alaphilippe sul tratto più duro della salita. Nibali rimane indietro, all’inseguimento sono in cinque. Nella discesa di via Sabbioni (il francese tocca gli 80 km/h) si ritaglia 15″ sugli inseguitori, tra cui il velocissimo fuoriclasse belga Van Aert.
Alaphilippe entra in autodromo (-3,4 km) con 16″ di vantaggio tra l’incitamento del pubblico. Stesso vantaggio al passaggio sotto la bandierina rossa dell’ultimo km. Taglia il traguardo a braccia alzate, guardando verso il cielo con il pensiero al padre di recente scomparso per malattia.
La rassegna iridata si conclude con molti sorrisi e pochi rimpianti per la spedizione azzurra: Filippo Ganna campione del mondo nella crono (leggi qui) e lo splendido bronzo di Elisa Longo Borghini nella prova in linea femminile (leggi qui).

Ma che spettacolo il pubblico e le vallate
I tifosi non si sono fatti attendere lungo il tracciato del mondiale. Tanti i tifosi, che hanno confermato il fascino che il ciclismo continua ad esercitare soprattutto in Romagna. Spettacolare poi la cornice che ha visto trionfare Alaphilippe, con inquadrature che hanno mostrato a tutto il mondo la bellezza delle colline di Imola e Riolo, delle vallate di Santerno e Senio.
Si chiude così la quattro giorni che ha visto le telecamere di tutto il mondo puntate su Imola, sul suo autodromo, sulle vallate.
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