9, Luglio, 2025

Imolians. Erasmus, perché siamo figli di una grande Patria, l’Ue

Dalla Giornata Mondiale della Gioventù all’esperienza di studio all’estero: la testimonianza da Cracovia di Federico Mongardi

Dalla Giornata Mondiale della Gioventù all’esperienza di studio all’estero: la testimonianza ci giunge da Cracovia, città di quasi 800mila abitanti nel sud della Polonia, vicino al confine con la Repubblica Ceca. Ci scrive Federico Mongardi che, fino alla sua partenza da Imola, è stato referente del gruppo giovani del comitato di Imola della Croce rossa italiana.

Sono Federico, ho 23 anni e studio Giurisprudenza all’Alma Mater di Bologna Ho scelto di trascorrere il secondo semestre dell’ultimo anno di corso in Erasmus a Cracovia. La città di San Giovanni Paolo II non è stata per me una novità assoluta, ebbi infatti l’opportunità di visitarla durante la Giornata Mondiale della Gioventù nel 2016. Attualmente studio presso l’Università Jagellonica, un’istituzione antichissima, fondata nel 1364 e tra le più rinomate del centro Europa. Cracovia si è rivelata una città accogliente, ordinata e straordinariamente interessante dal punto di vista storico. Il quartiere che preferisco è senza dubbio quello di Kazimierz, l’antico ghetto ebraico, ricco di piccoli negozietti, graziose gallerie d’arte e ottimi ristoranti kosher.
Il centro storico (stare miasto) è caratterizzato dalla presenza della piazza medievale più grande d’Europa (Rynek Glowny) che verso l’ora del tramonto pullula di persone sedute ai tavolini dei tanti locali che l’abbracciano. Le infrastrutture sono di qualità invidiabile, molte costruite o rinnovate recentemente anche grazie ai copiosi fondi europei. La città gode di un sistema di trasporto pubblico efficiente ed economico, agli studenti sono riservate tariffe agevolate. Il costo della vita è inferiore agli standard a cui siamo abituati, la valuta locale è lo Zloty (PLN); l’economia polacca sta vivendo un periodo di robusta crescita e molte aziende multinazionali si sono stabilite nei grandi centri urbani, tra i quali spicca Cracovia.
La gente locale si è dimostrata accogliente e cordiale; i polacchi a differenza di noi italiani sono molto più riservati, introversi e patriottici. Molti dei giovani con cui ho avuto l’opportunità di confrontarmi desiderano svolgere dei periodi di lavoro all’estero per poi rientrare in Polonia importando nel proprio paese le conoscenze acquisite.
Il desiderio di scoprire nuovi luoghi e nuove culture mi accompagna da sempre, la scelta di trascorrere un periodo di studio all’estero ne è la conseguenza naturale. L’Erasmus è per me l’occasione giusta per mettermi alla prova, una palestra che accelera lo sviluppo di qualità fondamentali per la vita post-lauream di un giovane: indipendenza, capacità di organizzazione e curiosità verso il prossimo. Noi giovani non dobbiamo temere di uscire dal “porto sicuro” della routine: vivere all’estero arricchisce l’anima e fa comprendere l’importanza del confronto con culture e convinzioni diverse, poiché solo dall’ascolto reciproco nasce e cresce il futuro di ciascuno di noi: essere uno studente Erasmus mi fa capire di essere figlio di una grande Patria, l’Unione Europea. L’occasione mi è gradita per mandare un caro saluto alle volontarie e ai volontari del Comitato di Imola della Croce rossa Italiana, famiglia della quale sono parte dal 2013. Un saluto anche a tutti i vostri lettori, Federico Mongardi».

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