9, Luglio, 2025

Innovare radicandosi. Un anno al servizio del territorio diocesano

Per Il nuovo Diario Messaggero l’anno che si chiude è segnato da scelte che influiranno profondamente sul futuro del nostro settimanale diocesano.
Appare sempre più evidente che per conservare e aumentare lo spessore e il rilievo del proprio ruolo occorre agire decisamente su più fronti.
In primo luogo moltiplicare, strutturare e armonizzare gli strumenti di comunicazione: giornale cartaceo, sito internet, pagina Facebook, Instagram, sito della Diocesi di Imola devono essere oggetto di attività costante, ciascuno nel proprio ruolo e con le proprie peculiarità.
Inoltre per accentuare il radicamento territoriale e il contatto diretto con la società civile si sono organizzati dibattiti pubblici in occasione delle elezioni politiche nazionali e di quelle comunali di Imola e Bagnara, unici Comuni in cui si è andati al voto nel 2018.
Si sono anche organizzati due corsi di aggiornamento professionale per giornalisti, cui hanno partecipato alcune centinaia di colleghi.
Un punto qualificante è la digitalizzazione totale di tutti i numeri de Il Diario, Il Messaggero, Il nuovo Diario Messaggero e del bollettino diocesano di Imola, che consente di offrire non solo l’abbonamento digitale, ma rende disponibile la lettura sincronica e diacronica degli oltre 120 anni di vita delle nostre testate, offrendo un servizio unico nel panorama delle testate locali italiane, ad oggi disponibile solo per alcune delle maggiori testate nazionali.
Per sostenere anche economicamente l’insieme di queste attività è indispensabile la differenziazione dell’offerta: accanto al giornale c’è l’attività editoriale, con una media di oltre quindici nuovi libri ogni anno, la realizzazione di modellini di edifici e personaggi storici, prodotti con meticolosa cura e fedeltà all’originale (ad oggi le cattedrali di Imola e Faenza, la torre dell’orologio di Faenza, l’anfiteatro romano di Imola, le rocche di Imola e Lugo, il monumento a Baracca di Lugo, la statua di san Cassiano e il busto di sant’Ilaro, l’immagine della Madonna del Piratello), riproduzioni di piante antiche, santini, incisioni e altri oggetti. L’insieme di queste attività può apparire eterogeneo e privo di un denominatore comune, ma in realtà risponde ad una triplice scelta di fondo.
Una testata locale, nelle sue articolazioni cartacee, digitali e social, ha il senso e la ragione della sua esistenza solo se è in grado di rispecchiare, interpretare e stimolare il tessuto sociale ed ecclesiale del suo territorio. Queste azioni sono possibili solo sintonizzandosi in maniera concreta e tangibile con la realtà di cui si vuole essere interpreti.
Uno dei rischi e potenziali limiti dell’attività giornalistica è quello di concentrare la propria azione nel presente immediato, accantonando la prospettiva storica e la contestualizzazione, che consentono di comprendere le ragioni del presente e articolare la proiezione del futuro. L’efficacia dell’azione comunicativa è direttamente proporzionale al numero e alla varietà di mezzi posti in essere per realizzarla.
Alla luce di questi tre presupposti le attività sopra ricordate assumono una coerenza univoca e una prospettiva di più lungo periodo e ampio respiro. L’innovazione non è una semplice pulsione di cambiamento, o una propensione alla volubilità, ma è il raccogliere la sfida di una realtà che appare mutevole, cangiante e fuggevole e cercare di interpretarla in modo da cogliere in filigrana gli elementi essenziali e costanti. Il giornalismo autentico non può prescindere dalla storia.

Andrea Ferri

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