8, Luglio, 2025

Ha vinto il cambiamento

L’impresa che, nella Prima Repubblica, non riuscì a un partito “trasversale” e interclassista come la Democrazia cristiana né, nella Seconda, al Centrodestra a guida prima berlusconiana e ora leghista è riuscita al Movimento Cinque Stelle e alla sua neo-sindaca, Manuela Sangiorgi.
Da un lato, l’affermazione della Sangiorgi è avvenuta in un momento di popolarità calante del Movimento e per questo assume maggior rilievo, così come il mancato effetto del traino nazionale dovrebbe far riflettere gli esponenti del centrodestra locale: molti attendevano non Sangiorgi ma Palazzolo al ballottaggio, così però non è stato (e non certo per un pugno di voti). Dall’altro lato, stando a uno studio dei flussi elettorali di cui si è letto sulla stampa nazionale sono stati proprio gli elettori di Palazzolo e del Centrodestra a decidere l’esito della competizione: ben il 75 per cento al ballottaggio avrebbe, infatti, votato Sangiorgi anziché disertare le urne. Per quanto la mobilità dell’elettorato sia oggi molto elevata è ragionevole pensare che questi voti siano solo in prestito ai Cinque Stelle e, in particolare, che si tratti più di voti “contro” l’Amministrazione uscente che a favore della nuova.
È comunque lampante che la maggioranza dei votanti, poco più della metà degli aventi diritto, volessero inequivocabilmente “il” cambiamento senza precedenti, preferendo alla storica continuità l’inesperienza ma anche l’entusiasmo, per non dire lo slancio dei Cinque Stelle imolesi. Per loro inizia adesso un periodo – si spera di breve durata – di “apprendistato”. Infatti la maggioranza consigliare è composta per lo più da neo-eletti (peraltro con pochissime preferenze), la Giunta da sindaco e assessori tutti alla prima esperienza (tranne uno paracadutato da fuori): pretendere che siano tutti immediatamente fungibili nei rispettivi ruoli è irragionevole, ma la città non può permettersi vuoti amministrativi troppo lunghi.
L’apprendistato, tuttavia, riguarda anche il Pd, che non è mai stato all’opposizione e dovrà attrezzarsi in fretta per farla efficacemente se non vorrà sentirsi dire anche a Imola, non solo a Roma, che “si governa senza opposizione”: Pd e alleati a Imola rappresentano ancora oltre il 40 per cento dei votanti e non possono certo permettersi di “mangiare il popcorn” in attesa degli eventi.

Prof. Stefano Cenni
Presidente della scuola di Economia, Management e Statistica dell’Università di Bologna

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