Ricorre il prossimo 21 giugno il ventesimo anniversario della morte di don Leo Commissari, ucciso a Sao Bernardo do Campo in Brasile, nella favela dell’Oleoduto, dove aveva scelto di abitare, ultimo tra gli ultimi. Il delitto fu commesso da due trafficanti di droga che probabilmente il nostro sacerdote aveva ostacolato per proteggere i giovani che gli stavano tanto a cuore. Come la diocesi di Santo André, anche la Diocesi di Imola si accinge a ricordarne l’opera e il martirio con una serie di iniziative, riassunte con il titolo “In musica liberi di …”, che culmineranno nella celebrazione della santa messa, la sera del 21, a Lugo, nella parrocchia di San Francesco di Paola, dove don Leo ha iniziato il suo ministero sacerdotale.
Si inizierà venerdì 8 giugno, con una serata dedicata alla poesia e alla musica, dal titolo suggestivo: “Liberi di alzare gli occhi al cielo. Il poeta e il trascendente”. Protagoniste saranno le poesie di Mario Luzi e la musica. Mario Luzi, poeta fiorentino morto nel 2005, senz’altro uno dei maggiori esponenti dell’ermetismo, verrà ricordato, attraverso la lettura di alcune sue poesie, per la sua ricerca del trascendente e della verità, per lo sforzo continuo di cogliere, attraverso le parole, l’essenza spirituale delle cose, per la sua costante apertura al dialogo ed al confronto. Il commento sarà affidato a Pietro Casadio, l’accompagnamento musicale a Pietro Beltrani, pianista ben noto al pubblico imolese.
Sabato 9, “Liberi di essere festa, liberi raccontando”, si inizierà con un pomeriggio di festa dedicato a bambini e ragazzi nel cortile di palazzo Monsignani. A seguire racconti e canti per trascorrere una serata in amicizia.
Domenica 10 giugno, nel pomeriggio e nella serata si alterneranno musica e testimonianze sulla vita e l’opera missionaria di don Leo. Ad un concerto della Banda giovanile Città di Imola seguirà l’esecuzione, da parte di Pietro Beltrani, di vari brani musicali. Ci sarà inoltre la possibilità di partecipare ad una cena brasiliana per sostenere il Progetto Crescer a sostegno di bambini ed adolescenti che vivono nella favela dell’Oleoduto, in situazioni di particolare vulnerabilità sociale.
Ricordando don Leo Commissari a 20 anni dalla morte
