«La presenza di Eugenio Montale in questa rassegna può forse suscitare perplessità, perché inteso, secondo un diffuso quanto superficiale luogo comune, “poeta ateo”», spiegano gli organizzatori delle serate. «Eppure Montale, lungo tutto il suo itinerario letterario e autobiografico, vive visceralmente, quasi ferocemente, un’incessante ricerca del trascendente, spesso avvertito come essenziale quanto inarrivabile. La parola poetica di Montale non riesce a rappresentare il trascendente e non soddisfa i suoi aneliti spirituali che tuttavia non vengono mai a cadere né a mancare. Come lui stesso ha affermato, è un poeta che non ha mai cessato “di battere alle porte dell’impossibile”».
Parole che il poeta genovese “pronuncia” in Montale-Biografia di un poeta, di Giulio Nascimbeni, la sola biografia esistente del poeta.
«Era proprio necessario arricchire la rassegna con la presenza di un uomo che ha cercato, lungo tutto il corso della sua vita, di arrivare a toccare qualcosa che avesse il profumo della trascendenza», aggiunge Pietro Casadio, che curerà il commento ai testi. «Tanto più necessario perché Montale ci dà, magnificamente, il punto di vista di chi non trova quello che sta cercando».
Dunque, «un’appassionata ricerca, che, in questo autore, assume la connotazione di un’evasione dalla gretta e piatta realtà in cui non si riescono a trovare dei significati universali», continua Casadio. «Questo tentativo di fuga, costante in tutto l’arco della poesia montaliana, è la disperata ricerca di un qualcosa o di un qualcuno che porti una salvezza, per quanto laica, e che dia valore all’esistenza. È tuttavia un tentativo faticoso, in Montale, ricco di delusioni e disillusioni, quasi l’assurda attesa di un miracolo che fatica ad arrivare. Eppure Montale continua, lungo tutto il suo percorso di uomo e poeta a “sperare contro ogni speranza” e a “bussare alle porte dell’impossibile”, per dirla con le sue stesse parole».
Guardando ai testi scelti, «è praticamente impossibile riunire in un’unica serata spunti da tutte le opere di Montale, perciò mi sono accontentato delle prime tre celebri raccolte di poesie, ovvero Ossi di seppia, Le occasioni e La bufera e altro, che ci forniscono un piccolo itinerario da seguire nel corso dello spettacolo», prosegue Casadio. «In esse, la tematica che ci interessa è più forte che mai e si intreccia da un lato con la biografia di Montale, le sue esperienze e le sue celebri donne, dall’altro con la Storia dell’umanità, schiantata dalle guerre mondiali, dai totalitarismi e dalla minaccia atomica che incombe».
Eugenio Montale alla ricerca del trascendente

Da sempre etichettato come poeta ateo, in realtà tenta continuamente l'evasione da una realtà piatta e insignificante.