Dici nonni e pensi all’affetto, alla stima, alla disponibilità senza riserve, ma anche a tavole imbandite e a regali imprevisti per le ricorrenze più comuni. In generale il nonno è una persona che ti ama, che ti vuol bene per quel che sei nonostante tutti i limiti della tua persona.
Proprio per questo, con una legge apposita promulgata nel 2005, è stata sancita la festa dei nonni in data 2 ottobre. Vi è una particolare coincidenza con la festa degli angeli custodi, inserita nel calendario cattolico perché, secondo la tradizione, l’angelo è colui che accompagna ogni persona nella vita, aiutandola nelle difficoltà. Non è forse quello che fanno i nonni con i nipoti?
Oggi come ricorrenza civile si dovrebbe festeggiare il “momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale”. La legge inoltre afferma che è compito delle regioni e delle province organizzare attività che valorizzino il ruolo sociale dei nonni. Seppur è arrivata in Italia da poco più di un decennio questa festa è riconosciuta negli Stati Uniti già dal 1978 e ogni stato nel mondo la festeggia in modi e tempi differenti.
Se dunque c’è una discreta differenza da paese a paese a livello normativo, il ruolo dei nonni è pressoché lo stesso. Tante volte scherzando i nonni reclamano il “bastone per la vecchiaia”, ossia una persona capace di sorreggerli quando la freschezza fisica viene meno. Dopo 22 anni a contatto con i miei nonni posso affermare tranquillamente che loro sono stati il “bastone della mia giovinezza”. Un aiuto concreto nella vita di tutti i giorni, a 5 anni come a 20.
Da nipote non posso far altro che ringraziarli per tutto quello che mi hanno dato, tentando minimamente di ricambiare quella stima esagerata e immeritata che mi hanno sempre dimostrato. Ma so che la partita è già persa. Allora mi rassegno e gli faccio semplicemente gli auguri.
Ci vediamo a pranzo!