Abito fuori Imola, vicino a Sesto Imolese e sono tra le famiglie penalizzate dal nuovo sistema di raccolta differenziata. Come me, tanti, si sono trovati improvvisamente senza cassonetti dell’indifferenziata. Cassonetti posizionati da anni in punti accessibili e giudicati necessari numericamente per fornire un adeguato servizio di raccolta. Sono stata gentilmente invitata a portare i miei rifiuti nelle postazioni in paese a 2 km almeno costringendomi ad un percorso forzato o in alternativa il primo posto lo trovo a circa 5 km di distanza, fuori mano e dove non è possibile sostare se non a mio rischio e pericolo. L’operatore Hera che mi ha contattato mi ha disilluso da un ripensamento in merito in quanto il tavolo tecnico ha deciso che è così . Le postazioni sono state concentrate nelle zone abitate e io mi devo muovere. Non si possono più mettere singoli cassonetti ma solo tutto il set e quindi da qualche parte si deve tagliare, penalizzando la periferia. Chi non può usare l’auto o è comunque dipendente da altri per le necessità primarie perchè non ha la patente si deve arrangiare. Credo che il discorso sia ben più ampio, credo ancora che le istituzioni abbiano il dovere di educare. Il senso civico si conquista favorendo i comportamenti corretti non imponendoli. La raccolta differenziata deve essere stimolata attraverso un senso di appartenenza alla cosa comune, alimentata dalla consapevolezza di fare la cosa giusta nella rispettiva collaborazione tra utenti ed Hera. Quello che si sta facendo invece è imporre mediante tessere di riconoscimento e quant’altro un comportamento forzato, gravoso, che costringe le persone a sottostare ad un ennesimo impegno impauriti dal conteggio delle quantità di indifferenziato depositate. I cittadini hanno il dovere di differenziare ma hanno anche il diritto ad un servizio comodo e accessibile, tutti allo stesso modo. Se in periferia non conviene farlo credo si debbano trovare altre soluzioni, Hera ha il dovere di favorire questo cambiamento ascoltando le problematiche che emergono e cercando di risolverle. Paghiamo tutti una Tari molto pesante e lo sconticino promesso per il prossimo anno non mi cambia la vita. Paghiamo un servizio, ma ora anche il servizio lo dobbiamo fare noi, caricandoci in auto i materiali sciolti e partendo alla ricerca dei cassonetti. E lo dobbiamo fare giornalmente perché le griglie impediscono l’inserimento di sacchi. Onestamente non mi sento incentivata, anzi questo sistema mi sembra un ottimo deterrente. Continuerò a conferire plastica e carta nell’isola ecologica di Sesto Imolese ma ahimè non funziona quasi mai e mi viene negato l’accesso due volte su tre! Nell’attesa di sentire altre opinioni… Distinti saluti.
Lettera firmata