10, Luglio, 2025

Missioni, le attività in Perù e le speranze dei giovani in Papua Nuova Guinea

Sono giunti al Centro missionario diocesano (Cmd) tanti auguri natalizi e per il nuovo anno 2017 da parte dei missionari imolesi sparsi nel mondo in  risposta agli auguri ed alle notizie inviate dall’ufficio missionario.

Pubblichiamo due delle loro lettere che ci permettono di partecipare alle loro fatiche e alle loro gioie nell’annunciare il Regno di Dio tra i poveri.

 

Dal Perù

Da Lima-Perù, Margherita Coralli, originaria di Bubano, scrive: «Carissimi amici del Cmd, desideriamo celebrare con voi il Natale condividendo alcune notizie, segno della presenza umile e gloriosa di Dio in mezzo al suo popolo. L’anno 2016 si è caratterizzato per il grazie per i 30 anni di presenza della Comunità missionaria di Villaregia in terra peruviana.

Ci ha riempito il cuore celebrare la vita che è cresciuta in questi anni, grazie alla fedeltà e al servizio infaticabile di tante persone. Ringraziamo la provvidenza per la costruzione di un nuovo asilo, “Jardín Virgen Immaculada”, situato in una delle zone più povere della parrocchia e che attualmente accoglie 28 bambini.

Con spirito missionario ci stiamo preparando a inviare tre sorelle ad altre comunità. Gisella e Myriam, missionarie peruviane, raggiungeranno la comunità di Belo Horizonte (Brasile), mentre Luigina, missionaria italiana, dopo nove anni di presenza in mezzo a questo popolo torna in Italia. Le affidiamo alle vostre preghiere perché possano continuare a servire Dio nei più poveri con sempre maggior amore ed entusiasmo».

 

Papua-Nuova Guinea

Da Alotau in Papua-Nuova Guinea, fratel Roberto Valenti, del Pime, originario di Massa Lombarda, ci aggiorna sul suo operato: «Carissimi don Francesco ed equipe Cmd della diocesi di Imola, vi ringrazio cordialmente per il vostro costante ricordo e per gli auguri natalizi che contraccambio di vero cuore. Vi ringrazio per l’impegno di comunione che si manifesta non solo attraverso la preghiera e l’eucarestia, ma anche attraverso l’invio costante del Nuovo Diario Messaggero.

Le attività della nostra scuola professionale, in cui sono ormai presente da 17 anni, sono andate un po’ meglio dell’anno scorso perché c’è stata una certa regolarità nella presenza degli insegnanti.

Riguardo all’aspetto educativo e comportamentale, la strada da percorrere è ancora lunga e tutta in salita e questo sostanzialmente per due elementi determinanti: da un lato il deficitario background famigliare da cui provengono certi nostri studenti e dall’altro il retaggio culturale che portano dentro di loro, in cui le situazioni di conflitto nei villaggi sono spesso risolte con l’uso della violenza e la logica della vendetta, più che con le parole e l’uso della ragione.

Anche in questo si gioca la nostra presenza come missionari e missionarie, soprattutto perché abbiamo a che fare con una popolazione che rimane composta a maggioranza di giovani che, come tutti nel mondo, sono anche qui alla ricerca di guide per la loro formazione e di modelli con cui identificarsi.

Nella nostra missione a Watuluma sull’isola di Goodenough persiste l’isolamento per la mancanza della linea telefonica, ormai assente da più di due anni: le promesse sono sempre tante con ben pochi risultati, tuttavia la speranza non viene mai meno che prima o poi qualcosa cambi e la situazione migliori.

I lavori nelle nostre officine sono stati più ridotti quest’anno a causa di una crisi economica generale che sta attraversando il paese, ciononostante i nostri istruttori, che seguono i nostri studenti nelle varie sezioni, sono riusciti ugualmente a tenerli impegnati sino al termine dell’anno scolastico.

A causa della stessa crisi è aumentata di pari passo anche la criminalità, cioè i furti anche ingenti e purtroppo le forze dell’ordine non fanno nulla per prevenirlo o per intervenire dopo le eventuali denunce.

I fondi alla sanità sono stati decurtati enormemente tanto che, ad un certo punto, non sono stati pagati nemmeno gli stipendi del personale infermieristico, ma per non far pagare il prezzo alla povera gente, il nostro ospedale è riuscito a garantire i servizi primari ed ad andare avanti lo stesso pur con sacrifici.

Il nostro acquedotto è sempre sotto controllo e ci ha fornito acqua regolarmente tutto l’anno, a parte pochi giorni dedicati alla manutenzione di routine: la lotta agli sprechi ed agli abusi rimane sempre aperta ed i risultati positivi non sono mancati.

Il pontile di legno dove attraccano le barche per il carico e lo scarico delle nostre merci ha raggiunto il bel traguardo dei dieci anni (l’abbiamo costruito nel 2006) ed i primi segni di vecchiaia si fanno vedere, ma è sempre sotto la manutenzione costante della nostra scuola professionale.

I generatori, sempre sotto il controllo e la manutenzione della scuola professionale, continuano a dare un buon servizio a tutta la missione durante tutto l’anno, ma ora incominciamo a preoccuparci per il rincaro dei costi dei carburanti a livello internazionale.

Da un punto di vista meteorologico, grazie al buon Dio, durante tutto l’anno, abbiamo avuto delle piogge regolari e benefiche, che hanno compensato la siccità dell’anno scorso, dando dei buoni raccolti per l’auto-sufficienza delle famiglie degli agricoltori e per la vendita al mercato.

A voi tutti un augurio di un sereno Natale che ci porti sempre più vicino, anno dopo anno, all’avvento del Suo Regno».

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