14, Luglio, 2025

Una vita in Francia nei luoghi cult dello spettacolo

Un imolian che vive su una barca non ci era mai capitato. Ma il mondo dei nostri imolesi all’estero è estremamente variegato e ci offre anche questa esperienza. Nato e cresciuto a Imola, per la precisione a Ponticelli, Alvaro Marchetti, classe 1948, dopo aver frequentato un anno all’istituto Alberghetti entra, giovanissimo, in un’azienda locale, la Cir, per la quale gli capita di andare qualche volta anche in Francia come montatore. Terminato il servizio militare in Italia decide, come a tanti accade, di cambiar vita, di migliorarla, di ampliare le sue prospettive. «A Imola, giovanissimo – racconta Alvaro Marchetti – ho militato nella Fgci, vicino al Pci e ai Giovani comunisti, ho conosciuto e frequentato Corso Bacchilega; i miei amici erano Nino Villa, Learco Andalò, Franco Costa, Ezio Serantoni, Enrico Gualandi. Il partito, allora, aveva sede in via Selice. Vivevo la vita dei giovani imolesi dell’epoca, come tutti. Avendo conseguito il diploma di bagnino, in estate e nei fine settimana lavoravo in una piscina privata a Castel San Pietro Terme. Dopo il servizio militare a Trieste avrei potuto riprendere il mio lavoro alla Cir, ma capivo che mi sarei trovato a scontrarmi con la mentalità dell’operaio medio, che trovavo un po’ grezza. Ero preso tra due fuochi, restare in un ambiente che mi piaceva solo fino a un certo punto, o rinnegare in un certo senso le mie origini, le mie radici, e andarmene. In quel periodo ho conosciuto un’insegnante di inglese che risiedeva in Italia e stava per spostarsi a Parigi: nel 1970 sono partito e, grazie a lei, sono stato facilitato nei contatti, nel scegliere i corsi di lingua adatti a me, nel trovare una camera da studente. Anche a Parigi ho frequentato ambienti politici, come La Gauche prolétarienne, movimento vicino a Sartre». Alvaro dunque studia il francese, si iscrive all’università di Paris VIII («era nata dopo i fatti del maggio ’68 – spiega – aperta agli stranieri e a chi non aveva il diploma di maturità, organizzata con dipartimenti e corsi serali di cinema, arti plastiche, teatro». Proprio il teatro diventerà il suo mondo: «Ottenuto il diploma, ho fatto un po’ di tutto, ho lavorato al Théâtre National Populaire come macchinista e saldatore, ho seguito corsi di specializzazione come elettricista al Théâtre de l’Hotel de la Ville, dopodichè sono stato per 11 anni impiegato al centro Pompidou come elettricista e regista luci per mostre e spettacoli. Ho collaborato con il Théâtre National de Chaillot, Théâtre Fontaine, la Cartoucherie de Vincennes (ex fabbrica di armi che ha poi ospitato teatri come il Théâtre du Soleil), i teatri du Soleil, de l’Aquarium, de la Tempête… Ho poi creato una mia piccola ditta e ho continuato a lavorare nello stesso campo al centro Pompidou e a La Villette in occasione di mostre, ma anche per alcuni musei, sfilate di moda con sarti come Ungaro, e ho girato tutta la Francia occupandomi di allestimenti e festival in qualità di direttore tecnico di sala: dal 1996 al 2006 ero alla Bibliothèque nationale de France François-Mitterrand come direttore tecnico nelle sale per conferenze, espositive e di spettacolo. In seguito mi sono occupato del progetto Hygiène – Sécurité al Département des Moyens Techniques e del controllo degli impiegati al ministero della cultura. Mi è capitato spesso di collaborare a iniziative o spettacoli che coinvolgevano fino a 8.000 persone. Sono stato per sei mesi direttore tecnico al Futuroscope di Poitiers in occasione della realizzazione di una nuova sala di animazione, ho seguito vari festival come quello di Avignone e di Montpellier». Alla fine del 2006 Marchetti arriva alla pensione: «La Francia mi ha dato molto come esperienza culturale e lavorativa, ci sono stati momenti più o meno facili, ho lavorato molto per ‘crescere’, la vita mi ha insegnato ad essere in equilibrio instabile, ad avere sempre una nuova scommessa in tasca. Ho deciso di restare». Alvaro ha coltivato anche la sua vena poetica, ha pubblicato due libri e poesie in italiano e in francese che sono on line al sito del Club de poètes di Torino http://www.poetes.it. Oggi vive in Camargue: ha fatto una scelta affascinante, vive sull’acqua, a bordo di una barca ormeggiata a St. Gilles, nel dipartimento del Gard, la vedette Ligne de vie. Con la sua «casa» tanto particolare si può spostare lentamente lungo i canali, esattamente come noi faremmo una vasca in centro. Torna alle sue radici volentieri, per trovare a Imola la mamma e i parenti, senza rammarichi, e per il momento senza prendere minimamente in considerazione l’idea di rientrare definitivamente in Italia.

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