10, Luglio, 2025

Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali

Più passano gli anni, più aumenta per la Chiesa l’importanza della Giornata delle Comunicazioni Sociali. Con il progresso dei sistemi digitali, si moltiplicano il numero e la frequenza dei messaggi, ma anche la confusione e quindi il bisogno di orientarsi, di separare la buona dalla cattiva comunicazione, la verità dalla menzogna. Non mancano infatti coloro che cercano di manipolare le informazioni per una visione riduttiva e unilaterale della comunicazione, per interessi di parte, per conquistare o conservare il potere. La libertà dei cittadini è minacciata seriamente, anche nei Paesi di grande tradizione democratica, quindi non è concesso a nessuno di restare passivo, né tanto meno di rinchiudersi nella sfera privata. Quanti, a cominciare dai responsabili dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, si impegnano per migliorare la qualità della comunicazione sono da collocare tra i nuovi benefattori dell’umanità. Personalmente sono molto grato a ciascuno di loro, in modo speciale ai volontari. La loro non è passione per le tecniche, per i mezzi di comunicazione, ma per il messaggio, anche se, come recita il famoso adagio di Mac Luhan, il mezzo è – tendenzialmente! – il messaggio. Chi non possiede la padronanza del mezzo di comunicazione si trova impedito a trasmettere qualunque messaggio completo, compreso quello del Vangelo. Si può quindi comprendere la difficoltà di una popolazione sempre più anziana, come la nostra, a fare buon uso della comunicazione. Per questo motivo, c’è bisogno dei giovani: di giovani che affianchino gli adulti e gli anziani con pari dignità e adeguati riconoscimenti, superando la reciproca insofferenza e diffidenza. Sono convinto infatti che le nostre comunità non vogliono bene veramente ai giovani, li emarginano e li viziano. Senza adeguata comunicazione non c’è evangelizzazione, la Chiesa non svolge la propria missione. Che peccato far sembrare vecchio e superato il Vangelo, che contiene la genuina novità, quella parola di speranza della quale la società ha estremo bisogno! È quindi una vera missione occuparsi delle comunicazioni sociali, sia usando la carta stampata, sia usando i supporti digitali, una missione da compiere con docilità allo Spirito Santo, in atteggiamento di preghiera, senza fare il verso a chi invece si fa guidare dagli interessi terreni. Il mio appello è rivolto a tutti i cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà della diocesi di Imola: dare più importanza alle varie forme della comunicazione sociale.

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