9, Luglio, 2025

Ora Ibiza, dopo Londra. Ma poi… «Torno a lavorare col mio babbo»

Ibiza, isola della Spagna, con Formentera è una delle due isole Pitiuse situate nel Mediterraneo. Sin dagli anni ’60 è il luogo simbolo del divertimento e delle vacanze giovanili. Belle spiagge e movimentata vita notturna, ma l’isola è ricca anche di reperti archeologici provenienti in prevalenza dalle tante necropoli puniche che vi sono state rinvenute. Da Ibiza, il luogo più visitato dell’intero arcipelago delle Baleari, ci ha scritto di recente Andrea, un giovane imolese.

Andrea Morara ha 19 anni e nel 2014 si è diplomato all’istituto alberghiero Artusi di Riolo Terme. Figlio d’arte (suo padre, con il quale Andrea ha collaborato, è il titolare del Cafè del Grillo di via Emilia a Imola), ha lavorato quando frequentava la 5a superiore all’Osteria Callegherie di Imola come cameriere extra e in seguito all’Hostaria 900, sempre a Imola. «Ora mi trovo a Ibiza – scrive Andrea – dove lavorerò sino a fine estate nel ristorante italiano Locals Only, aperto nel 2014 da Tito Piazza, executive chef al Cipriani. Piazza fra l’altro nel 1993 ha lavorato anche al San Domenico di Imola. Il Locals Only si trova nel centro di Ibiza, non lontano dal porto. Ibiza è veramente bella, sia come luogo in sé, sia per le persone che popolano l’isola, sempre solari, disponibili e socievoli, il che, spesso (e l’ho potuto riscontrare personalmente) in Italia non succede. Oltre all’aspetto lavorativo che, per quanto stancante sia fisicamente che mentalmente, mi appaga, qui mi trovo bene anche perché la bellezza del posto mi permette di staccare completamente la testa quando finisco il mio turno lavorativo e quindi riesco poi a godermi appieno il tempo libero. È ancora presto perché io possa fare dei paragoni con l’Italia, anche perché si tratta di due realtà completamente differenti l’una dall’altra. Di certo al ristorante il ritmo di lavoro è molto frenetico e non ti permette distrazioni, mentre la vita fuori, la vita di tutti i giorni, in generale è molto, molto più calma e rilassata. Del Bel Paese sento la mancanza di amici e parenti, e penso sia normale visto che questa è la mia prima esperienza lontano da casa. Per quanto riguarda la lingua, fortunatamente con l’inglese me la cavo. Appena arrivato ho avuto qualche difficoltà con lo spagnolo, di cui avevo solo qualche conoscenza di base, ma già dopo un paio di settimane vivendo in mezzo agli spagnoli avevo fatto l’orecchio ai suoni e alla struttura della lingua, e le cose sono subito andate meglio». Progetti per il futuro? «Per quanto riguarda il futuro, programmi ancora nessuno, progetti e sogni molti. Innanzitutto mi piacerebbe molto migliorare l’inglese, quindi l’Inghilterra potrebbe essere una possibile prossima meta. L’esperienza che sto vivendo ora, oltre che essere importante a livello personale e professionale, mi può portare a realizzare appunto i miei progetti. Non escludo che mi piacerebbe, prima o poi, tornare «a casa» e lavorare con il mio babbo, però mi piacerebbe prima fare le mie esperienze per poter portare alla sua attività qualcosa di nuovo, frutto di quello che avrò appreso fuori casa».

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