9, Luglio, 2025

VIETATO PREGARE

Nei giorni scorsi il Pd bolognese ha rivolto un perentorio appello al prefetto di Bologna Ennio Mario Sodano perché vieti una veglia di preghiera pubblica di nove ore per i bambini vittime di aborto, promossa per il 13 giugno prossimo dal comitato No194 davanti all’Ospedale Maggiore del capoluogo metropolitano, poiché è “fortemente provocatoria”, “offende la cittadinanza” e veicola “espressioni di intolleranza”. Inoltre, il Pd teme “modalità aggressive” che potrebbero portare “spiacevoli conseguenze in termini di ordine pubblico e disagi alla cittadinanza”, come ad esempio l’esposizione di foto di bambini abortiti. Il sindaco di Bologna (e metropolitano) Virginio Merola ha anticipato che il prefetto avrebbe firmato un’ordinanza generale di divieto di manifestazioni politiche nei pressi di luoghi sensibili, tra cui gli ospedali. Per cui la manifestazione si sarebbe potuta eventualmente svolgere solo in altri luoghi. Il prefetto ha annunciato che non firmerà tale ordinanza, perché non condivisa dalle forze sociali e politiche. Circoli e associazioni abortisti bolognesi hanno annunciato allora che anch’essi manifesteranno, in dissenso da quando sostenuto dai No194. Solo pochi mesi fa si sono registrate opposte prese di posizione a sostegno del periodico francese Charlie Hebdo, i cui redattori sono stati barbaramente assassinati da estremisti islamici. Quel foglio conteneva in abbondanza luride e offensive vignette anticattoliche, ma nessun esponente del Pd bolognese (e metropolitano) ha mai pronunciato una parola di condanna in proposito, né le ha mai ritenute provocatorie, offensive o intolleranti. Opposizioni così virulente a manifestazioni pacifiche sono incomprensibili, illogiche e infondate da parte di chi ostenta la libertà di espressione come caposaldo del suo pensiero. Non solo perché sono una palese violazione del principio di uguaglianza, ma anche perché se il feto abortito non è un bambino, ma solo un’appendice, un grumo di cellule, un ammennicolo del corpo femminile, cosa c’è di scandaloso, offensivo e intollerabile nel contrastarlo? Se un gruppo di cittadini volesse manifestare contro l’asportazione delle tonsille, si potrebbe ritenere illogica e criticabile quella posizione, ma sarebbe assurdo vietare di manifestarla. «Tutti gli uomini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri». Il motto tratto dall’amaro e vero romanzo satirico di George Orwell 1984, sulle conseguenze della dittatura comunista, sono ancora di attualità anche oggi.

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