9, Luglio, 2025

DIMMI CON CHI VAI

E ti dirò chi non sei. Le ultime vicende relative al sindaco di Bologna (e metropolitano) Virginio Merola sono allo stesso tempo sconcertanti e scontate. In primo luogo la variopinta serie di decisioni, giravolte e contraddizioni riguardanti il Gruppo Hera: non è un segreto per nessuno che le finanze del Comune di Bologna sono gravemente dissestate, e quindi è comprensibile – almeno da quel punto di vista – la decisione di modificare lo statuto Hera, facendo scendere dal 51% al 35% la soglia minima di partecipazione pubblica, per mettere in vendita azioni (salvaguardando comunque il controllo della società da parte dei Comuni con apposite salvaguardie statutarie) e raggranellare soldi. Poi la levata di scudi Cgil – contraria alla vendita – che minaccia anche uno sciopero, lo induce ad impegnarsi a non vendere le azioni Hera, senza rinunciare alla modifica statutaria, riservandosi quindi la possibilità di dismetterle in futuro: un evidente tentativo di accattivarsi il consenso del sindacato in vista delle elezioni comunali bolognesi 2016, scelta che comunque non lo induce a rinunciare allo sciopero; Merola giustifica però il cambiamento di rotta con la presenza di fondi europei, che garantirebbero al Comune di Bologna le risorse finanziarie di cui ha terribilmente bisogno; ma la Regione Emilia Romagna smentisce l’entità e l’utilizzabilità di quei fondi per la spesa corrente, mentre la vice sindaco di Bologna e dirigenti comunali ribadiscono la necessità di vendere le azioni Hera. Mentre si moltiplicano le prese di posizione di alti esponenti del Pd contrari (molti) o favorevoli (pochi) alla sua ricandidatura a sindaco, viene pubblicata la graduatoria del gradimento dei sindaci dei capoluoghi di provincia in Italia: Merola risulta al 98°posto su 101. Da questo spettacolo desolante emerge però una certezza: le scelte di Virginio Merola – condivisibili o no – sono tutte funzionali alla situazione politica ed alle necessità bolognesi. Le reazioni irritate dei sindaci di Romagna e di Modena per la giravolta sulle azioni Hera e per il disinvolto tentativo di accaparrarsi i fondi europei da parte di Merola sono la riprova più evidente dell’imprinting esclusivamente bolognacentrico dell’attuale sindaco del capoluogo regionale. E questo dovrebbe indurre anche Imola ad approcci più critici e meno proni.

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleSviluppo Siti Web e loghi

Ti potrebbe interessare

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleRealizzazione siti internet
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img

LASCIA UN COMMENTO

Leggi la prima pagina

IMOLA

LUGO