10, Luglio, 2025

DALLA DEVOZIONE ALLA MISSIONE

Nel messaggio per le Rogazioni che si svolgono davanti all’immagine della Madonna del Piratello, ho posto la questione dell’attualità di questa devozione, chiedendomi se risulti ormai residuale. Ad ogni tempo la propria cultura, si potrebbe pensare, e quindi anche le proprie manifestazioni popolari. Stiamo forse facendo sopravvivere artificiosamente un pezzo del nostro passato? L’Imola di oggi non è più quella di mezzo secolo fa; la popolazione è notevolmente cambiata sia per provenienza sia per età sia per cultura. No, mi sono detto: in realtà, la devozione evolve, ma non è tramontata. E ho concluso affermando che la Madonna del Piratello, patrona della diocesi di Imola, «è la nostra Madonna, ognuno di noi sa di essere da Lei atteso e guardato». Se prendiamo in mano l’Evangelii Gaudium, il documento programmatico di Francesco, papa riformatore che spinge energicamente a passare da una pastorale di conservazione ad una pastorale missionaria, vediamo che la Madonna viene presentata «in mezzo al popolo», come «la Madre della Chiesa evangelizzatrice». Non è un’impostazione populista né movimentista: Francesco precisa che «sotto la croce» è stata affidata alla Madonna «una speciale missione salvifica». E aggiunge: «Il popolo legge in quell’immagine materna tutti i misteri del Vangelo». Insomma, la Madonna è proposta alla cristianità del nostro tempo come icona e personificazione di un inedito slancio missionario. Ad esso le nostre comunità di antica tradizione, affaticate da un processo di secolarizzazione che sfocia nel relativismo anziché in una feconda complementarietà fra la ragione e la fede, invecchiate dalla denatalità e dalla pretesa di conservare una posizione sociale dominante, stentano ad adeguarsi. Così appare che non sono superate le devozioni popolari, ma che piuttosto è invecchiato il popolo. Attraverso la devozione popolare, secondo papa Francesco, Maria «entra a far parte dell’identità storica» di un popolo. Sono convinto che chiunque possa essere d’accordo: non solo i popoli dell’America Latina, dalla quale proviene il papa, ma anche la popolazione delle “cento città” italiane è contrassegnata da una profonda devozione mariana. L’identità nazionale poi non è riducibile a sola cultura: ogni popolo elabora una sua forma di rapporto con Dio, non solo un modo di vivere e delle istituzioni. E Maria gli insegna, sempre secondo papa Francesco, a pellegrinare nella fede attraverso le vicissitudini storiche, ad accostarsi all’Invisibile, a vivere in intimità con il mistero. Qui c’è più che un fenomeno sociale: ci sono le sorgenti dell’identità popolare e della missione storica di una nazione. Quindi ci sono anche le ragioni che dimostrano l’attualità della nostra devozione alla Madonna del Piratello.

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